Invasione di serpenti in Italia, l’esperto: "Cosa fare se ne vedete uno" (2 / 2)

Con l’arrivo della stagione calda, nei campi coltivati, nelle zone boschive e tra i canneti umidi del Comune di Fiumicino è sempre più facile imbattersi in qualche serpente intento a prendere il sole o a scivolare tra l’erba alta. Un incontro che spesso provoca allarme, ma che nella maggior parte dei casi è del tutto innocuo.

Le specie che popolano il litorale romano, infatti, sono per lo più inoffensive per l’uomo e rivestono un ruolo cruciale per l’equilibrio degli ecosistemi. “Ancora oggi – spiega il naturalista Riccardo Di Giuseppe – i serpenti continuano a essere oggetto di pregiudizi antichi e infondati. Associati a immagini demoniache e malefiche, sono stati spesso oggetto di persecuzioni ingiustificate. Eppure sono animali straordinari, indispensabili nella catena alimentare e utili per contenere la proliferazione di roditori e altri piccoli vertebrati.

A essere presenti sul territorio di Fiumicino sono serpenti autoctoni, perfettamente integrati nell’ambiente naturale e fondamentali per la biodiversità. Tra le specie più comuni troviamo il biacco (Hierophis viridiflavus), serpente nero con macchie gialle, del tutto innocuo e utile per il controllo dei topi.

La clamorosa reazione della moglie di Andy Byron, beccato con l’amante al concerto dei Coldplay La clamorosa reazione della moglie di Andy Byron, beccato con l’amante al concerto dei Coldplay

La natrice dal collare (Natrix helvetica) è invece una biscia d’acqua che predilige zone umide. Altro esemplare frequente è il saettone (Zamenis longissimus), agile e arboricolo, mentre il cervone (Elaphe quatuorlineata), il più imponente tra i serpenti della zona, raggiunge quasi i due metri.

Osservare da lontano, non avvicinarsi e soprattutto non tentare di colpire o catturare l’animale, molte specie sono infatti protette dalla normativa vigente. In situazioni particolari, è consigliabile avvisare le autorità competenti. Educare alla conoscenza di questi rettili è il primo passo per superare la paura e imparare a convivere con creature che, più che un pericolo, rappresentano una risorsa per l’ambiente.