Inps, l’annuncio poco fa: sarà fatto entro il 31 dicembre 2025 (2 / 2)

Un’opportunità per sanare il passato e costruire il proprio futuro pensionistico. È questa l’essenza della cosiddetta “Pace Contributiva”, una misura inserita nella Legge di Bilancio 2024, operativa per i prossimi due anni. Destinatari principali sono i lavoratori più giovani, nello specifico coloro che al 31 dicembre 1995 non avevano ancora maturato alcun contributo e che non risultano pensionati.

L’INPS, con la circolare n. 69 di fine maggio, ha ora fornito il manuale operativo, delineando i requisiti e aprendo ufficialmente le porte alle domande. La platea potenziale è ampia: vi rientrano i dipendenti del settore privato e pubblico, gli artigiani, i commercianti, i coltivatori diretti e gli iscritti alla Gestione Separata. L’obiettivo è colmare lacune nella storia lavorativa.

La norma consente infatti di riscattare, a condizioni agevolate, periodi senza copertura previdenziale. Nello specifico, si possono recuperare fino a un massimo di cinque anni di contributi, anche non consecutivi, relativi all’arco temporale che va dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023. Una condizione essenziale è che i periodi da riscattare siano effettivamente “scoperti”: non devono cioè già risultare coperti da contribuzione obbligatoria o volontaria, né da precedenti riscatti presso qualsiasi ente previdenziale.

Infarto, l’allarme del cardiologo: "Picco di decessi tra Natale e Capodanno. Cosa fare" Infarto, l’allarme del cardiologo: "Picco di decessi tra Natale e Capodanno. Cosa fare"

I contributi acquistati in questa finestra verranno poi pienamente considerati sia per il requisito anagrafico-contributivo necessario alla pensione, sia per la successiva determinazione dell’assegno. L’iniziativa non si applica, però, ai periodi per i quali sussisteva un obbligo contributivo non ottemperato, anche se ormai prescritto.

In tali casi restano validi altri percorsi, come la regolarizzazione ordinaria. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2025, scegliendo tra diverse modalità: il portale online INPS, il contact center dedicato (803 164), i patronati, gli intermediari abilitati o, per i dipendenti, tramite il datore di lavoro con il modulo AP135. Sul fronte economico, i versamenti effettuati nel biennio 2024-2025 sono interamente deducibili dal reddito.