Influenza K, boom a Natale. Burioni avvisa: "Vi salvate solo con questi 2 consigli" (2 / 2)

La risposta arriva direttamente dalle parole d Burioni,ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, che delinea un quadro clinico estremamente complesso. Al centro dell’emergenza c’è la cosiddetta variante K, definita dallo specialista come una super flu proprio per la sua capacità di aggirare le barriere immunitarie tradizionali.

Questa variante, infatti, si sta dimostrando capace di resistere sia alla protezione dei vaccini sia all’immunità naturale acquisita in precedenza.A peggiorare drasticamente la situazione è la coesistenza di due minacce distinte: da un lato l’influenza stagionale e dall’altro la circolazione del Covid, che insieme creano una pressione insostenibile.

Questo mix esplosivo sta portando a un picco di accessi nei pronto soccorso di tutta Italia, con un numero di casi che, secondo le stime, è destinato a crescere ulteriormente nelle prossime settimane.L’analisi dell’infettivologo non lascia dubbi sulla gravità del momento: il peggio deve ancora arrivare. La variante K non è un semplice malanno, ma un ceppo che “fondamentalmente resiste” a ciò che conoscevamo, rendendo la guarigione più lenta e difficile.

Lovati è un fiume in piena: "Adesso posso parlare io… Lovati è un fiume in piena: "Adesso posso parlare io…

L’attenzione è massima soprattutto per le categorie fragili, che si trovano esposte a un rischio di emergenza vitale superiore rispetto agli anni passati.Davanti a questa ondata inarrestabile, le autorità sanitarie raccomandano di non abbassare la guardia. Il timore è che il picco massimo possa coincidere con il cuore delle festività, quando i contatti sociali aumentano esponenzialmente. Nonostante la stanchezza generale verso le misure di prevenzione, la realtà dei dati impone una prudenza rigorosa per evitare che il sistema ospedaliero vada in totale affanno.

Ma quali sono i consigli  di Burioni su come fronteggiare il boom  di casi da influenza K? Questi: “Una cosa che pochi sanno dell’influenza è che si trasmette facilmente con le mani. Bisogna fare come ci dicevano le mamme, ‘lavati le mani’. A differenza del covid, l’influenza si trasmette molto con il contatto”, dice il professore suggerendo una ‘profilassi’ elementare. “Poi, serve il buon senso. Se uno sta male e al cenone c’è il nonno, meglio evitare. Se proprio bisogna andare al lavoro, si può indossare la mascherina che serve a proteggere gli altri. Il chirurgo la indossa per non contaminare. E la può usare anche chi non vuole prendersi eventualmente l’influenza”.