Il 3 gennaio 2025 è stato pubblicato il Rapporto RespiVirNet, relativo alla cinquantaduesima settimana della stagione influenzale, ossia quella compresa tra il 23 e il 29 dicembre 2024. Da esso si nota che sono i piccoli, sino ai cinque anni, i più colpiti, mentre le regioni più a rischio sono Liguria, Toscana, Lazio e Campania.
L’influenza australiana, quest’anno più che mai, è caratterizzata da una serie di sintomi che mettono ko i poveri malcapitati. Parliamo di :febbre alta ad esordio improvviso,tosse secca e stizzosa,mal di testa,stanchezza e debolezza,brividi,dolori muscolari e articolari,dolori addominali,diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini),mal di gola,naso congestionato e starnuti,perdita di appetito, ridotta qualità del sonno.
Ma c’è un sintomo che, in apparenza, è più simile ad un raffreddore,pur sottendendo l’esordio dell’influenza. Parliamo della produzione di secrezioni nasali, che si accompagna a lacrimazione e bruciore agli occhi.
Per fortuna, seppur invalidanti, tutti questi sintomi si risolvono in poco tempo, ossia tra i 5 e i 7 giorni al massimo , sebbene l’astenia e la tosse possono durare molto più a lungo.Il tempo d’incubazione, invece, varia da uno a quattro giorni.
Ormai siamo giunti nel picco della fase influenzale e occorre attenersi ai consigli degli esperti, senza colpi di testa ma osservando il massimo riposo, proprio per evitare di peggiorare il quadro sintomatologico. Prevenire è meglio che curare e il rispetto per chi ci sta attorno è essenziale. Se siete influenzati, evitate il contatto con familiari e amici, mi raccomando. Ancora una volta, il buon senso è fondamentale.