Incidente Nomentana, la mamma di Flavia rompe il silenzio: “Ho visto…” (2 / 2)

Le indagini proseguono, vagliando ogni ipotesi possibile, dalla velocità dell’auto, al guidatore, sino ad un ipotetico guasto meccanico. Gli elementi raccolti sino ad oggi non bastano e si prospetta un’indagine si prospetta lunga, complessa e delicata. La procura di Tivoli, intanto, ha rivolto un appello a potenziali testimoni dell’incidente a collaborare.

Tra le vittime del terribile incidente, c’è la 17enne Flavia Troisi. La mamma della  minore che aveva compiuto 17 anni primo quella sera, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e ripresa da Fanpage.it,  ha rivissuto  dolorosamente tutto ciò che è accaduto quella maledetta sera, sino al tragico epilogo.

Queste le sue parole: “Mia figlia era andata in questo ristorante vicino casa, a 5 minuti, e poco dopo le 2 mi ha scritto che si era fermata a prendere le sigarette e sarebbe tornata a casa. La voce era tranquilla. Ma poi non la vedevo tornare. La chiamavo ma il telefono le si era scaricato e ho chiamato Valerio, l’unico che conoscevo bene. Neanche lui rispondeva e mi sono preoccupata. Sono uscita nella notte per Fonte Nuova a cercarla, fino all’arrivo in via Nomentana. Ho visto la macchina ribaltata e la mia Flavia lì”.

La madre di Flavia è certa che la figlia non sarebbe mai salita a bordo di un’auto, sapendo che al volante c’era una persona che non era in grado di guidare. Nonostante la sua giovanissima età, Flavia “Era una ragazza con la testa sulle spalle: una sera era uscita e si era accorta che chi guidava aveva bevuto, mi ha subito chiamata e si è fatta venire a prendere da me. Poi guidava Valerio, un ragazzo d’oro. Si conoscevano da sempre”.

Intanto, nei prossimi giorni, si terrà l”ultimo saluto ai cinque ragazzi. Riguardo alla cerimonia funebre e alla sua organizzazione, la mamma di Flavia si è così espressa: “Per funerali va bene qualsiasi cosa che vorranno fare le altre famiglie. Per me sarebbe bello insieme. Domani parleremo con il parroco, don Pedro. Va bene sia in chiesa, che allo stadio del Tor Lupara”.