Rozzano è attonita per quanto accaduto. Nelle scorse ore si è tenuta anche una fiaccolata per ricordare il povero Manuel, colpito solo perchè qualcuno voleva impossessarsi delle sue cuffie dal valore di pochi euro.
La cittadina milanese sta cercando ormai da diverso tempo di togliersi di dosso la nomina di cittadina malfamata, un posto da cui stare lontano. Tante sono le iniziative sociali che si fanno nel comune milanese. E colpiscono le parole di Daniele Rezza pronunciate nei momenti successi ai fatti.
“Quando ho scoperto che il ragazzo era deceduto non è stato un granché, mi sentivo vuoto, a me dispiace, non conosco la famiglia di questo, ma ho tolto la vita a un cristiano che è figlio di qualcuno. Anche mio padre e mia madre dargli questa disgrazia, non se lo sarebbero mai aspettato” – così avrebbe detto Daniele.
Nel frattempo la famiglia Rezza è stata presa di mira e c’è qualcuno che sarebbe pronto forse a far loro del male. I genitori di Daniele sono anch’essi provati da quanto accaduto. Il padre, Maurizio, è originario di Taranto e non rischia alcun provvedimento giudiziario anche se aveva visto i pantaloni di Daniele che erano intrisi di liquido organico. In ambito di un rapporto famigliare stretto non ci può essere infatti favoreggiamento.
“Prima di costituirmi volevo salutare i miei amici e far rassegnare i miei genitori che andavo…Io mi confidavo più con mia madre che con mio padre, però anche lui mi vuole bene…Le cuffie il giorno dopo le avevo lasciate sul tavolo e ho chiesto a mio padre di buttarle appunto il giorno successivo al delitto, l’11 mattina. A mio padre, che mi ha accompagnato in stazione, ho detto che me ne volevo andare, ma abbiamo parlato poco” – così avrebbe inoltre confessato Daniele Rezza.
Adesso la famiglia di Daniele sarebbe intenzionata a lasciare Rozzano e a trasferirsi altrove. La Procura ha deciso di dare loro protezione vista la situazione. “Nelle scorse per un periodo non hanno risposto al telefono neanche agli inquirenti. Pare quindi per loro sia cominciata la fuga da Rozzano. Sono a pezzi: hanno un solo figlio e ha ucciso un ragazzo innocente. Vogliono lasciare la loro casa, hanno anche paura” – così hanno riferito alcuni colleghi di lavoro del papà di Daniele.