Il terribile annuncio poco fa: “Soldati italiani in Ucraina” (2 / 2)

Prima di tornare sul caso Razov, facciamo il punto della situazione. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, è tornato ad accusare il Regno Unito. A suo dire, i servizi speciali russi avrebbero (il condizionale è d’obbligo) informazioni che mostrano che i consiglieri militari britannici hanno gestito e coordinato gli attacchi alla flotta del Mar Nero.

Non si è certo limitato a questo, invitando i Paesi europei ad analizzare le informazioni della Russia sul ruolo di Londra nell’attacco terroristico ai gasdotti Nord Stream. Ieri, 1 novembre, l’esplosione di una mina ha interrotto il collegamento di alimentazione principale a uno dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Ad affermarlo, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), tanto che i suoi ispettori hanno iniziato a verificare le attività di due siti in Ucraina, su richiesta di Kiev, accusata da Putin di aver cancellato le prove della preparazione di una “bomba sporca”.

In tutto questo scenario si aggiunge la preoccupazione, da parte degli Usa, che l’Iran possa aver inviato alla Russia, oltre ai droni, anche missili terra- terra, secondo quanto riferito dal portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby, in un briefing virtuale con la stampa. I funzionari dell’amministrazione americana sono intanto al lavoro per organizzare un incontro tra Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinpinh, a margine del G20 di novembre.

Mentre il nostro Pontefice invita all’apertura al dialogo, nel tentativo di raggiungere la pace, non placando il suo inno di speranza a che tutte le atrocità possano cessare, arriva l’ennesima bomba ad orologeria. A scagliarla non è un nome qualunque ma Sergey Razov, 69 anni, ambasciatore di Russia in Italia e a San Marino da quasi 9 anni. Già ambasciatore russo in Cina e viceministro degli Esteri, sposato con due figli, s’insediò a Roma in via Gaeta il 6 maggio del 2013.

In molti ricorderanno che, qualche settimana dopo, nella suggestiva cornice di Villa Abamelek, sul Gianicolo, oltre 1000 ospiti, tra balletti russi con coreografie create ad hoc e musica dell’Unguscenzia come sottofondo, diedero il benvenuto all’ambasciatore fresco di nomina. Proprio Razov ha dichiarato: “Non escludo che l’Italia, oltre alle armi, abbia mandato in Ucraina anche uomini“. Lo ha fatto rispondendo ad una domanda sul Donbass, in un’intervista a Oval media, a margine del Verona Eurasian Economic Forum che si è tenuto il 27-28 ottobre 2022 a Baku. L’intervista è stata rilanciata sui canali social dell’ambasciata russa a Roma.