Il terribile annuncio di Caprarica su Re Carlo (2 / 2)

Antonio Caprarica è uno dei più importanti giornalisti italiani e come è risaputo è molto esperto sulla storia della Famiglia Reale britannica. Caprarica segue da vicino tutte le vicende del Regno Unito e come sempre le sue parole sono molto importanti.

In questi giorni è stata diffusa la notizia, in particolare da alcuni media americani e da Sky News Australia, che le condizioni di Re Carlo siano talmente peggiorate che Buckingham Palace ha addirittura affrettato l’organizzazione delle esequie. Ma come stanno davvero le cose.

A dirlo è lo stesso Caprarica. “Gli americani da giorni battono e ribattono su questo tema che Carlo sarebbe in fin di vita, non è la stampa inglese” – così ha precisato il cronista.

“Forse in America non sanno che i piani del funerale di ogni sovrano vengono scritti già al momento della nascita e poi aggiornati. Quando un reale da bambino può già comprendere, gli viene chiesto come vorrebbe andarsene da questa vita e raggiungere l’aldilà. I piani del funerale di Carlo sono pronti, speriamo però che vengano messi in pratica il più lontano possibile” – così ha spiegato anche Caprarica.

Per quanto riguarda le condizioni del sovrano, secondo Caprarica non è vero che sia in fin di vita, anzi il fatto che il 21 aprile abbia partecipato in condizioni decenti alla messa della madre defunta fanno capire come Carlo starebbe rispondendo bene alle cure contro la neoplasia.

“Gli inglesi sanno che Re Carlo non è esattamente uno di loro. Perché purtroppo per un cittadino normale il tempo che ci vuole tra la diagnosi di  e l’inizio della cura è di minimo tre mesi, per Carlo è passata una settimana. Queste però sono le ingiustizie della vita o i meccanismi di selezione del nostro mondo. Però è stato importante il fatto che Carlo ha reso noto il problema alla prostata e poi adesso con la pubblica ammissione della neoplasia. Perché è stato tolto il velo di paura e mistero da una patologia che si può curare. Come sta? Posso dire che è vero che sta molto meglio“ – così conclude Caprarica.