Il nuovo Codice della strada, recentemente approvato da Camera e Senato, introduce la “tolleranza zero” per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe, con sanzioni più severe, sebbene i limiti alcolemici restino invariati.
Un aspetto che ha suscitato confusione riguarda la quantità di alcol che si può consumare prima di mettersi alla guida, tema che ha acceso discussioni anche sui social. Su X (ex Twitter), Claudio Borghi, senatore della Lega, ha risposto a un utente che si lamentava di non poter più bere una bottiglia di vino al ristorante.
Borghi ha sostenuto che bere un’intera bottiglia di vino non supererebbe il limite consentito per la guida: “Se te la scoli da solo ti sconsiglierei di guidare ma anche scolandotela da solo non arrivi a 0,8 perché una bottiglia non è un litro, ma 75 cl”. Tuttavia, il ragionamento del senatore è stato immediatamente contestato dal giornalista scientifico Marco Cattaneo, che ha spiegato che il tasso alcolemico si misura in grammi per litro di sangue, non in litri di vino.
Cattaneo ha fatto notare che l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) stabilisce che per un vino da 12 gradi, la dose di riferimento è di 125 centilitri, ben lontano dai 750 centilitri menzionati da Borghi. Nonostante la smentita, Borghi ha continuato a difendere la sua posizione, accusando Cattaneo di aver frainteso il messaggio.
La discussione è proseguita con numerosi commenti critici, alcuni dei quali rimarcavano il fatto che Borghi avesse confuso i concetti di litri e grammi, portando il pubblico a chiedersi se fosse più grave l’errore di un utente o quello di un senatore. Alla fine, Cattaneo ha concluso ironicamente, sottolineando che “moltiplicare per quattro” non era corretto nemmeno in quinta elementare.