La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause dell’accaduto e ha disposto l’esame autoptico dell’autista deceduto per verificare le sue condizioni al momento dell’incidente. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno mostrato il mezzo arrivare dal lungo Po Cadorna, svoltare in piazza Vittorio e accostare prima di iniziare una strana manovra in retromarcia con un’angolazione di 45 gradi.
Dopo aver attraversato l’incrocio, il pullman ha urtato la balaustra dei Murazzi del Po ed è precipitato nel fiume. Alcuni video amatoriali, diffusi anche sui social, hanno ripreso il momento, evidenziando una dinamica che resta ancora poco chiara. Gli investigatori stanno cercando di capire se l’incidente sia stato causato da un improvviso malore del conducente o da un guasto tecnico.
Quando il corpo di Di Carlo è stato recuperato dall’acqua da un canottiere, il 64enne era in stato di incoscienza. I soccorsi sono intervenuti tempestivamente, ma ogni tentativo di rianimarlo è stato inutile. In queste ore è emersa una clamorosa ipotesi, che potrebbe far luce definitivamente su quanto sia successo in quegli attimi concitati.
Secondo alcune testimonianze, Di Carlo potrebbe aver avuto difficoltà a controllare il veicolo, forse a causa di un malfunzionamento del pilota automatico. Inoltre, non sono stati rilevati segni di frenata sull’asfalto, elemento che rafforza l’ipotesi di un problema meccanico. Il pullman è stato recuperato e posto sotto sequestro per analisi approfondite, a partire dal sistema frenante e dal livello di manutenzione.
La sua azienda di trasporti operava da anni in tutta Italia e i suoi figli lavoravano con lui nella stessa ditta, con una sede anche in Lombardia. Nonostante la gravità dell’accaduto, le tre donne ferite del pullman prima della caduta nel Po sono state dimesse dall’ospedale. Le indagini dovranno chiarire se il sinistro sia stato una fatalità o se si poteva evitare con un controllo più accurato del mezzo.