Il papà va a svegliarlo per la colazione e lo trova senza vita: il piccolo Giulio è morto (2 / 2)

 

Sabato 10 dicembre, l’intera comunità di Castelnovo Magra, in provincia di La Spezia, si è stretta, nel silenzio, nella preghiera, nel dolore, per l’ultimo saluto terreno al 12enne Giulio Orsini, che si è spento nel sonno, nella notte dell’Immacolata, nel suo letto. E’ stato il padre, al mattino, nel chiamarlo per far colazione, a fare la tragica scoperta del suo decesso.

Il funerale laico si è tenuto al centro sociale di Molicciara, nel comune dello Spezzino di cui la famiglia del ragazzino è originario. In tantissimi coloro che vi hanno preso parte, in lacrime, in quanto questo lutto ha radunato intere generazioni, dai piccoli compagni di classe, ai nonni. Era un concittadino, simpatico, altruista, estroverso, appassionato di lettura, di mare, di cucina, dedito al volontariato.

“Trovare le parole oggi è impossibile”, ha dichiarato il primo cittadino. Il piccolo Giulio è stato cremato. e le sue ceneri sono state portate all’isola d’Elba, un luogo che il piccolo adorava e frequentava. Per volere dei familiari, non sono stati portati fiori ma le offerte tutte devolute all’associazione sportiva ‘Gli Amici del Giacò’, che si occupa di opere umanitarie nei confronti delle persone in difficoltà.

Per l’ultimo saluto a Giulio non potevano mancare i ragazzi di Radio Rogna dove il 12enne era “il Mytho”, raccontando le le gesta eroiche dei protagonisti dell’Antica Grecia. Ognuno dei presenti si è affidato ai ricordi, ritenendosi fortunato di aver incrociato, lungo il suo cammino, una persona speciale come Giulio che, nonostante la sua giovanissima età, aveva tanto da insegnare anche ai grandi.

Il papa Fabrizio ha dichiarato: “Vogliamoci bene perché questo era il suo messaggio, voleva bene a tutti”, la mamma Francesca ha sussurrato “Solo il pianto ci salva adesso” e la sorella Bianca gli si è rivolta dicendo “grazie per essere esistito”. Il nonno Gabriele, disperato, ha detto: “ovunque sei passato hai lasciato un ricordo indelebile di affetto, simpatia e voglia di vivere” mentre lo zio Andrea gli ha promesso “da oggi avrò un motivo in più per camminare e portare avanti il tuo messaggio e la tua gioia”. Un dolore forte, atroce, straziante, dinnanzi al quale ci si sente impotenti poiché nulla è in grado di lenirlo.