Il misterioso caso del dipinto ottocentesto: la ragazza ha il cellulare (2 / 2)

Sulla stampa è tornata in voga una immagine che riprende un dipinto del 1800. Nell’opera compare una donna che ha in mano un oggetto che a noi sembra famigliare, ovvero uno smartphone. Ma come si sa a quell’epoca i cellulare non esistevano.

Chi ama le teorie del complotto e della fantascienza, ha subito pensato che il pittore dell’opera, Ferdinand Georg Waldmüller, abbia ritratto una sorta di viaggiatrice del tempo. Difatti da tutti l’oggetto che ha in mano la donna è stato paragonato ad un cellulare.

Ma come stanno effettivamente le cose? Chi crede che quello sia effettivamente un cellulare rimarrà deluso nel sapere che la giovane donna ha in mano un libro, precisamente un piccolo libro di preghiere, che a quell’epoca dell’800 venivano già stampati.

Si tratta di una versione del 1800 tipica di quel periodo storico e stampata in formato ridotto grande quanto il palmo di una mano e non di più. La ragazza sta leggendo quindi delle preghiere mentre passeggia nella natura.

Ma il dipinto di Waldmüller non è l’unico che mostra una cosa del genere. Ampio dibattito si è scatenato infatti attorno ad un dipinto del 1937 dell’artista italiano Umberto RomanoMr. Pynchon and the settling of Springfield, dove uno dei personaggi sembra osservare ancora una volta uno smartphone. In quest’ultimo caso il personaggio avrebbe infatti in mano uno specchio. Insomma l’immaginazione della gente a volte può essere davvero tanta. Nessun mistero quindi in queste quadro. Non è la prima volta che un’opera d’arte viene inserita al centro di trame del mistero che però nulla hanno a che fare con la verità storica, basti pensare con quanto avvenuto con alcune opere del genio del Rinascimento, Leonardo Da Vinci o di altri famosi artisti come Nicolas Poussin e David Teniers, che secondo i ricercatori del mistero avrebbero fatto parte di presunte società segrete che conservavano segreti molto importanti addirittura circa la vita di Gesù Cristo.