Il Ministero della salute ha firmato, ci risiamo: è appena arrivata la circolare (2 / 2)

Il Ministero della Salute, infatti, ha varato una nuova circolare, fornendo informazioni e dati utili a comprendere il vaiolo delle scimmie, per comprendere cosa fare in caso di positività, quindi come gestire i casi, e quali test effettuare.  La prima cosa da fare se si è positivi è rimanere in isolamento in una stanza, utilizzando oggetti personali, che non vanno assolutamente condivisi con gli altri membri della famiglia (vestiti, asciugamani, lenzuola, piatti, bicchieri etc). I positivi devono inoltre evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell’eruzione cutanea; evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi), provvedere ad un’accurata igiene delle mani e respiratoria.

Essi devono utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone; astenersi dall’attività sessuale fino alla caduta delle croste; lasciare la propria abitazione solo temporaneamente (per recarsi a visite mediche e per effettuare esercizio fisico necessario per la propria stabilità mentale), a condizione che si indossi una mascherina chirurgica e che l’eruzione cutanea sia coperta (vestiti con maniche e pantaloni lunghi),evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani (domestici) dei malati da vaiolo delle scimmie, va interrotta la raccolta differenziata e va osservata particolare cura nel buttare oggetti taglienti che potrebbero rompere il sacco della spazzatura, confezionandoli con l’ausilio di guanti monouso. Tutti i rifiuti personali (come fazzoletti usati, bende/garze venute a contatto con i fluidi corporei o le lesioni cutanee) e i panni monouso utilizzati per la pulizia di un soggetto infetto vanno inseriti in una busta separata e chiusa, prima di essere introdotti nel sacco dei rifiuti indifferenziati. E’ consigliabile utilizzare almeno 2 sacchetti, impilati uno dentro l’altro o anche più se il materiale non è troppo resistente.

I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile A loro è raccomandato di monitorarsi la febbre per almeno 2 volte al giorno, osservando la comparsa di altri sintomi come mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia, eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall’ultima esposizione, astenendosi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione o finché non si esclude l’MPX.

I vaccini in uso attualmente contro il virus del vaiolo possono garantire una certa efficacia anche nei casi di vaiolo delle scimmie, pur essendo ancora limitati i dati disponibili a riguardo.  L’adozione di farmaci come specifici antivirali, tipo il Tecovirimat, autorizzato dall’Agenzia Europea per i Medicinali, può essere considerata per coloro che presentano sintomi gravi o per le persone immunodepresse, nell’ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole.