Il legale della famiglia di Giulia: "Pensano che Alessandro non…" (2 / 2)

La famiglia della ragazza non ha mai creduto ad un suo allontanamento volontario, additando sin da subito il barman. Conoscevano troppo bene Giulia e l’amore di quest’ultima per quel bambino che portava in grembo. Mai e poi mai si sarebbe lasciata andare a qualche gesto sconsiderato.

In effetti, ci avevano visto giusto sin da subito. A spezzare questa bellissima e giovane vita era stato Alessandro Spagnatiello, che non si è fatto alcuno scrupolo ad eliminare la compagna ed il bimbo, suo figlio. Presente ai rilievi effettuati dalla scientifica anche Giovanni Cacciapouti, il legale della famiglia Tramontano, che aveva già riferito come i suoi assistiti avessero deciso di affidarsi ai periti della Procura.

Al termine delle indagini, il legale ha poi riportato il pensiero dei famigliari di Giulia sull’intera vicenda: “Impagnatiello non ha detto tutta la verità. Dalla sua condotta, i familiari hanno avuto subito l’impressione che non raccontasse la verità. Si sono effettivamente subito allarmati pensando a qualche ‘evoluzione brutta’, che poteva essere un gesto insano. Conoscendo Giulia e la sua gravidanza, difficilmente avrebbe fatto perdere le tracce di sè in maniera volontaria. I familiari hanno sospettato dalla prima ora che qualcosa non andasse”.

In effetti, non appena giunti a Senago, i famigliari di Giulia hanno inveito contro il barman, accusandolo di essere responsabile della scomparsa della figlia. Ora, sempre a dire dell’avvocato, ripongono piena fiducia nel lavoro degli inquirenti, tanto da aver deciso di non nominare altri periti.

Sebbene sia stata esclusa al momento dal GIP, ciò che preme all’accusa è di dimostrare la premeditazione. E, in effetti, molti indizi sembrerebbero far protendere verso questa ipotesi. Nelle ore precedenti al delitto, Impagnatiello aveva effettuato delle ricerche molto sospette sul web, che avevano a che fare con le modalità per consumare l’omicidio e per occultare il corpo.