Il dottor Berrino: "Ingeriamo 5 grammi di microplatiche ogni settimana, ecco cosa comporta" (2 / 2)

Il professor Berrino  è convinto che viviamo immersi in sostanze tossiche, senza che ce ne accorgiamo. “Il cibo che consumiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, i pensieri che nutriamo… sono spesso inquinati. Ma abbiamo imparato a considerarli normali. È questo che ci fa ammalare: non solo le sostanze in sé, ma la nostra incapacità di vederle per quello che sono“, ha dichiarato  l’esperto, intervistato dall’autorevole Vanity Fair, nostra fonte di riferimento per la stesura del nostro articolo.

Il cibo, a suo dire, non nutre ma crea dipendenza, come se lo trattassimo come uno stupefacente. ” Zuccheri, sale, aromi artificiali, additivi… sono studiati per stimolare i circuiti dopaminergici del cervello. Esattamente come fanno le droghe. E quando proviamo a cambiare alimentazione, sentiamo una vera e propria sindrome da astinenza”,  queste le sue parole.

Ci sono dei “veleni invisibili”, come lui li definisce,  in quanto ogni settimana ingeriamo l’equivalente  di una carta di credito in microplastiche.  Il professore dice che  sono dati emersi da recenti studi ,  e più nello specifico,  ingeriamo circa 5 grammi a settimana di  microplastiche,  che  sono ovunque,  nell’acqua potabile, nei pesci, nel sale, nei cibi confezionati ,e stanno entrando in tutti gli organi del corpo umano: cervello, ovaie, testicoli, perfino nel seme.

Al momento non si sa con certezza quali danni le microplastiche provochino a lungo termine, ma sono emerse gi connessioni inquietanti con disturbi neurodegenerativi, infertilità e patologie infiammatorie croniche, oltre ad evidenziare un collegamento tra inquinamento ambientale e patologie mentali. Il legame è forte e va preso sul serio. L’ambiente fisico condiziona profondamente anche il nostro ambiente interiore, in quanto stare all’aria aperta, immersi nella natura,  rilascia peptidi che modulano l’espressione genica.

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Occorre puntare sulla prevenzione e non sulla cura, anche se prevenire comporta un costo elevatissimo in termini umani e ambientali,  ha ribadito. Nel  suo libro, il professor Berrino parla dei microbi come “antichi compagni di biaggio evolutivo” , in grado di aiutare la digestione, modulare il sistema immunitario, proteggerci da patogeni. I microbi sono essenziali per il ciclo dei nutrienti, la fertilità del terreno, la purificazione dell’acqua, dunque preziosi anche per l’ambiente.