Tante le novità introdotte dal decreto bollette, convertito in legge proprio oggi, 23 aprile 2025, per cui analizziamole insieme. La misura principale del provvedimento è il bonus da 200 euro sulle fatture dell’energia. Si tratta di uno sconto che si potrà avere direttamente in fattura, La misura, già inserita nella legge di bilancio dello scorso anno, ma mai attuata sino ad oggi, prevede che il bonus valga per gli elettrodomestici di tutte le classi energetiche, purché costruiti nell’Unione europea e purché venga rottamato l’elettrodomestico vecchio.
Il bonus vale il 30% del costo del prodotto, fino a un tetto di 100 euro, e si potrà chiedere direttamente in negozio, al momento dell’acquisto, sino ad un massimo di 200 euro di bonus per chi ha un Isee sotto i 25mila euro. Coloro che si trovano sotto la soglia di 9.530 euro (o 20mila euro se hanno figli a carico), vedranno sommarsi questi soldi a quelli del bonus sociale bollette, superando, in alcuni casi, i 400 euro.
L’Inps deve stilare un elenco dei beneficiari, comunicandolo al Sistema informativo integrato (Sii), che , da giugno 2025 informerà gli operatori dell’energia, i quali dovranno erogare lo sconto nel giro di tre mesi. Accanto al bonus bollette ci sono altre novità altrettanto interessanti.
I clienti vulnerabili potranno restare nel mercato tutelato dell’energia anche dopo il 31 marzo 2027, vedendosi prorogato il tempo di permanenza nel mercato tutelato, anziché passare in quello libero. Ciò vale per gli ultra75enni, per i disabili, per chi deve usare apparecchiature mediche che consumano molta energia, per i residenti nelle isole minori non interconnesse e per chi abita in strutture emergenziali in seguito a catastrofi naturali. I cittadini vulnerabili avranno un’ulteriore tutela: chi ha debiti condominiali che non superano i 5mila euro , non verrà pignorato degli immobili né riceverà il blocco delle esecuzioni immobiliari.
Riguardo le auto aziendali, il decreto, convertito oggi in legge, ha messo in chiaro che quelle ordinate entro il 31 dicembre 2024 sono escluse dal nuovo regime di tassazione, purché vengano concesse in uso ai dipendenti entro il 30 giugno 2025, mentre, se si superano questi limiti, verranno applicate le nuove imposte.