Il sale è un elemento essenziale in cucina e ha avuto un ruolo fondamentale nella storia, tanto che nell’antica Roma faceva parte del pagamento dei soldati, da cui deriva il termine “salario”. Tuttavia, il sale non serve solo a insaporire i cibi: regola i liquidi corporei, facilita il transito di nutrienti nelle cellule e migliora la trasmissione degli impulsi nervosi.
Nonostante la sua utilità , il consumo eccessivo di sale è pericoloso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno due milioni di persone muoiono per malattie legate a un consumo eccessivo di sodio. Il limite raccomandato è di 2 grammi al giorno, ma la maggior parte della popolazione assume in media 4,3 grammi, superando di gran lunga la soglia consigliata.
Un eccesso di sale può causare ipertensione, problemi cardiaci, ictus e malattie epatiche. Per contrastare questi rischi, l’OMS suggerisce di sostituire il sale tradizionale con alternative a basso contenuto di sodio, come il sale arricchito di potassio, che aiuta a ridurre la pressione sanguigna e favorisce la salute del cuore.
Anche chef di fama mondiale, come José Andrés, consigliano di sostituire il sale con spezie e ingredienti naturali. Il pepe nero, se macinato fresco, può conferire un sapore intenso ai piatti. Altre alternative includono i semi di sesamo tostati, che aggiungono croccantezza e nutrienti preziosi.
Un’innovazione interessante arriva dal Giappone, dove l’azienda Kirin ha sviluppato un cucchiaio capace di simulare il sapore del sale senza effettivamente utilizzarlo. Questa tecnologia potrebbe rappresentare una soluzione per chi fatica a rinunciare al gusto salato, riducendo al contempo i rischi per la salute.