Il boss non ce l’ha fatta, è appena venuto a mancare (1 / 2)

Il boss non ce l’ha fatta, è appena venuto a mancare

Dinnanzi a notizie di decessi,  ci ricordiamo che tutti, indipendentemente dal vissuto, siamo sotto lo stesso cielo, quindi esseri effimeri, di passaggio su questa terra e come tali, per ognuno di noi,  prima o dopo, arriva il momento del trapasso.

E’ il momento del distacco dalla dimensione terrena, quello che, indipendentemente dalla fedina penale  pulita o sporca,  al di là del conto in banca, ci mette tutti dinnanzi alla vera realtà, come il grande Totò ci ha insegnato. E’ una dura legge ma non si può transigere, raggirandola poiché quando il destino decide per noi di mettere la parola fine ad un’esistenza, lo fa senza preavviso.

Logico che se il decesso è quello di un boss, la notizia fa scalpore, diventa subito di dominio pubblico, con una standing ovation da parte di molti lettori e utenti dinnanzi alla notizia della scomparsa di una persona che bene non si è comportata, alla luce dei reati commessi e che ha pagato con la reclusione quanto da lui commesso.

Non sta a noi ergerci a giudici. Questo lavoro viene svolto tra le aule di tribunale, dove si decide la colpevolezza o meno  di un imputato,comminando la pena ritenuta opportuna dal nostro codice, sulla base delle leggi che regolamentano la tipologia reatuale.

In queste ore si è diffusa la notizia del decesso di un boss il cui nome ha occupato le pagine di cronaca del nostro Paese e i commenti, sui social, non sono tardati ad arrivare; alcuni dei quali decisamente velenosi. Vediamo insieme chi è venuto a mancare e per quale motivo, nella seconda pagina del nostro articolo.