Il 17enne ha confessato: "Ecco perché l’ho fatto, volevo sapere…" (2 / 2)

Il 17enne fermato a Mantova con l’accusa di aver tolto la vita a Maria Campai,  all’inizio, lo ricordiamo, aveva confessato di averlo fatto perché lei gli avrebbe chiesto 200 euro per un rapporto intimo   che, a suo dire, era stato concordato  online e sarebbe stato consumato nel box dell’abitazione di lui, trasformato in palestra.

Sulla base di quanto riportato, invece, da la Gazzetta di Mantova, avrebbe poi ammesso ai carabinieri  di essersi macchiato del femminicidio perché  “voleva scoprire che cosa si prova a uccidere”,  senza mostrare alcun pentimento negli interrogatori.

Peraltro, già prima di incontrarla, aveva cercato su internet consigli su come occultare una salma e questo lascerebbe supporre la premeditazione.   Secondo quanto riporta la Stampa, infatti, il ragazzo aveva trovato Maria Campai grazie a un annuncio che la donna aveva lasciato su Bakeca,   su uno dei siti  su cui offriva rapporti sessuali ai suoi clienti, cercando però sul  web i modi per disfarsi di un corpo senza vita.

Lui, che a breve diventerà maggiorenne, è stato descritto come   “un ragazzo riservato ma molto educato e disciplinato” dal titolare della palestra di Viadana, come un ragazzo che  “non ha mai dato un problema”, e che, dopo le lezioni all’istituto tecnico, si allenava  in palestra o nel box di casa.

Dopo l’incontro all’angolo della strada in cui abitava  con la Mattai, accompagnata dalla sorella e dal fidanzato di quest’ultima, avrebbe strangolato Maria Campai  per poi portare il suo corpo nel giardino di quella villetta abbandonata e disfarsene. Proprio lì la salma della donna è stata rinvenuta.