
Sebbene ogni tipo di neoplasia abbia manifestazioni specifiche (ad esempio, un nodulo al seno o tracce ematiche nelle feci), ci sono alcuni segnali generici e persistenti che non dovrebbero mai essere sottovalutati e per i quali è essenziale consultare il proprio medico:
A volte il brutto male inizia la sua opera in silenzio. Non fa rumore e non si rivela chiaramente. Ma anche piccoli segnali possono essere segnali d’allarme, ragion per cui conoscerli anzitempo rappresenta già un’ottima possibilità di poter intervenire, ricorrendo allo specialista per l’opportuna diagnosi precoce, evitano che la neoplasia continui a fare il suo corso nell’organismo.
Gli esperti ci dicono di prestare attenzione alla mancanza di respiro o al respiro sibilante in quanto, seppur spesso associati ad asma o cattiva salute, possono anche indicare una neoplasia ai polmoni.

Infezioni frequenti o febbre ricorrente invece, possono sottendere alcune leucemie che indeboliscono le difese dell’organismo, mentre un sintomo molto comune, ma in apparenza inspiegabile è la stanchezza persistente, per cui è meglio che venga valutato da un medico.
C’è chi avverte una sazietà rapida. Sentirsi pieni dopo pochi bocconi può indicare una neoplasia alle ovaie, mentre la difficoltà a deglutire può indicare una neoplasia alla gola o persino ai polmoni. Individuare un brutto male in una fase iniziale (stadio I o II) significa quasi sempre trovarlo quando è ancora di dimensioni ridotte e, crucialmente, non si è ancora diffuso ad altri organi (metastasi).Per molti tipi di neoplasia, la diagnosi precoce porta a tassi di sopravvivenza a 5 anni che possono arrivare al 90-95% (ad esempio, per la neoplasia al seno o al colon-retto se individuato in fase iniziale). Al contrario, la sopravvivenza cala drasticamente in caso di diagnosi tardiva, quando la patologia è in fase avanzata (stadio IV).