Questo tipo di neoplasia colpisce appunto i polmoni. Si tratta di una delle neoplasie ad oggi più diffuse che purtroppo fa decedere la maggior parte delle persone che ne sono affette. Il decorso della patologia può essere anche molto lungo.
Solitamente una neoplasia non dà segni particolari fino a quando non è sviluppata in modo completo. Per individuare queste masse anomale si ricorre a tecniche indolore come ad esempio una radiografia o una tac che serve appunto ad individuare eventuali masse nel corpo.
Quando qualcosa non va il nostro corpo ci avvisa subito mettendoci in allarme. Sta a noi ascoltare l’organismo e capire magari quando sia il caso di approfondire una determinata situazione. Nel caso della neoplasia ai polmoni i sintomi all’inizio possono essere molto blandi o non esserci affatto.
Secondo i ricercatori il primo sintomo che qualcosa non va è dato dal respiro. Alcuni scienziati cinesi hanno sviluppato infatti un tipo di test indolore  che riesce a capire in maniera molto precoce se si ha una neoplasia in corso di sviluppo. Infatti questi scienziati hanno scoperto che c’è un segnale chimico particolare che suggerisce la presenza di neoplasia ai polmoni: questo segnale sarebbe un calo dei livelli di isoprene nell’aria espirata.
“Basato su sensori ultrasensibili su scala nanometrica distingue il cambiamento chiave nella chimica del respiro delle persone con una neoplasia ai polmoni. Questa tecnologia potrebbe rappresentare una svolta nello screening non invasivo e ha il potenziale per migliorare i risultati e persino salvare vite” – così hanno annunciato gli scienziati sulla rivista ACS Sensors.
Si tratta di un dispositivo il cui studio è ancora in fase di sperimentazione ma che riesce ad individuare concentrazioni di isoprene impercettibili, pari addirittura a 2 parti per miliardo. Una innovazione che speriamo quindi possa essere presto approvata, aiuto utile nel rintracciare nei pazienti la neoplasia al polmone.