Due pompieri hanno perso la vita mentre stavano provando a domare un incendio, causato dall’esplosione della batteria di un’auto elettrica ibrida. E’ successo in Spagna, quando i due vigili del fuoco sono stati chiamati a intervenire per domare le fiamme, divampate nel garage di un edificio nella città madrilena di Alcorcón.
A provocare il rogo è stata una batteria al litio di una Porsche, che si era schiantata mentre il proprietario la stava parcheggiando.. La vettura ha urtato altre auto parcheggiate e, tutto ad un tratto, è saltata in aria. Il fumo, le fiamme, si sono levati altissimi, tanto da dover confinare i residenti delle zone limitrofe nelle loro abitazioni.
Essendo quasi assente un impianto di ventilazione interno al parcheggio, le temperature molto elevate hanno peggiorato l’intero scenario e per i due pompieri non c’è stato nulla da fare. Il caso ha aperto un enorme dibattito sul tema della sicurezza legata alla diffusione dei veicoli con batterie al litio . Le forze dell’ordine e le autorità non vogliono assolutamente demonizzare i veicoli elettrici ma non si può ignorare quanto è accaduto.
Attualmente i garage non sono dotati dei giusti strumenti per contrastare simili incendi, come precisato dalle autorità a El mundo. Pur esistendo delle coperte termiche che resistono a temperature fino a 1.600 gradi Celsius, utilizzate per spegnere incendi di questo tipo, non appena si apre la coperta, con dentro l’auto elettrica, l’ossigeno torna a circolare e l’incendio si riaccende, anche se sono passati giorni.
I garage devono avere accessi, ventilazione, cancelli, spruzzatori d’acqua, aree separate per queste auto, isolando i veicoli ibridi in luoghi dove si possa intervenire con garanzie minime. Al momento vengono organizzati seminari di formazione su come affrontare incendi di questo tipo, ma è probabile che i produttori di auto ibride nascondano informazioni importanti e, peraltro, non esiste un piano per intervenire quando prende fuoco un camion o un autobus con batteria al litio, né un protocollo. Le autorità hanno chiosato: ” La diffusione di queste tecnologie va molto più veloce della pianificazione di come affrontare un incendio, e le persone devono essere informate”.