"Habemus Papam", ecco chi è che pronuncerà la famosa frase (2 / 2)

La scelta del nuovo Pontefice sarà cruciale per determinare la direzione che prenderà la Chiesa nei prossimi decenni. Quale che sia il nome e il volto del prossimo Papa, il suo compito sarà di fondamentale importanza. In un’epoca segnata da conflitti, diseguaglianze, crisi climatiche e profonde trasformazioni culturali, la Chiesa ha bisogno di una guida forte.

L’attesa per la fumata bianca tiene milioni di fedeli con gli occhi puntati sulla Cappella Sistina, in un momento di straordinaria importanza per la Chiesa cattolica. Mentre la fumata bianca segnerà la fine del conclave, l’”Habemus Papam” aprirà ufficialmente il nuovo pontificato.

Come da secolare tradizione, l’elezione del successore di Papa Francesco sarà ufficializzata dal balcone di San Pietro con la solenne formula. Chi sarà a pronunciarla? L’onore, e l’onere, spetterà al protodiacono in carica, il cardinale francese Dominique Mamberti. Un passaggio carico di simbolismo, che segna l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della Chiesa.

Una coincidenza storica vuole che, come nel 2013 con Jean-Louis Tauran (scomparso nel 2018), sia ancora un cardinale francese a ricoprire questo ruolo. Mamberti ha assunto la carica dopo che l’88enne cardinale Renato Raffaele Martino ha dovuto rinunciare al conclave per limiti d’età.

La dichiarazione seguirà il rituale immutato da secoli: «Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam», seguita dal nome battesimale del nuovo eletto e dal nome pontificale da lui scelto. Queste parole, cariche di solennità, risuoneranno in una Piazza San Pietro gremita di fedeli e sotto gli occhi del mondo intero, mentre i media di ogni Paese trasmetteranno in diretta il momento in cui il nuovo Papa si affaccerà per la prima volta come successore di Pietro.