Una povera donna si è recata al pronto soccorso, d’urgenza, chiedendo l’intervento dei medici. Era in preda a forti dolori e, dall’esame esterno, semplicemente al tatto, i dottori che l’hanno presa in carico si sono resi conto della gravità della situazione. Aveva, infatti, un addome di dimensioni impressionanti e non c’era tempo da perdere.
Chi ha anche semplicemente una piccola conoscenza in campo medico, sa che la presenza di liquido nell’addome è un fatto normale, che assolve un’importante funzione: quella di non creare attrito tra gli organi interni e la parete addominale. Il quadro clinico della signora in questione, invece, era fuori dalla normalità, ragion per cui bisognava approfondire la causa effettiva di quell’assurdo gonfiore.
Il medici, senza perdere tempo, dato che in questi casi, il tempo può portare ad un tragico epilogo, hanno accertato che la loro paziente aveva avuto un avvelenamento batterico, causato da vermi che aveva mangiato. È possibile che le larve si contaminino con i batteri Salmonella enteritidis ed Escherichia coli.
I sintomi di un’infezione da E. coli non sono assolutamente da sottovalutare, in quanto debilitano fortemente l’organismo, portando febbre, diarrea, nausea o vomito e crampi. I sintomi della salmonella sono simili. Le due condizioni mediche possono provocare affaticamento, senso di spossatezza e malessere generalizzato, oltre alla presenza di sangue nelle feci… insomma, non certo cose da sottovalutare. La trasmissione del batterio avviene attraverso acqua o cibo contaminato non cotto. Le temperature elevate, e quindi la cottura degli alimenti, uccidono il batterio dell’Escherichia coli. È possibile trasmetterlo anche con il contatto oro-fecale da persona a persona.
La parola d’ordine, in questi casi, è quella della prevenzione , legata sostanzialmente a norme igieniche specifiche: lavaggio delle mani e mantenimento della propria igiene personale. Molto spesso, per prevenire ricadute, è possibile utilizzare integratori a base di semi di pompelmo, mirtillo e frutti rossi, consigliati soprattutto a chi ha infezioni urinarie frequenti determinate da E. coli. Bastano davvero piccoli accorgimenti per scongiurare problemi così severi, a livello sintomatologico, che finiscono con il rendere necessaria l’ospedalizzazione, come nel caso descritto.