A Putignano, in provincia di Bari, un colonnello dell’Esercito si è tolto la vita Si chiamava Giovanni Devillanova, aveva 53 anni e ha compiuto il gesto estremo utilizzando la pistola d’ordinanza.
Un tremendo lutto per l’esercito italiano e, di riflesso, per tutti noi che ci imbattiamo in news così forti, improvvise, che ci lasciano letteralmente pietrificati. Purtroppo parliamo di un vero e proprio bollettino dell’orrore, alla luce del numero in aumento di casi come quello del povero colonnello.
Da inizio maggio, quello di Giovanni è il terzo caso registrato tra le divise, dopo quello di un’ agente di polizia locale palermitana e di un brigadiere della Guardia di Finanza che, con le stesse modalità, si sono tolti la vita. Cosa sta accadendo? Una vera e propria congiura quella che sta interessando gli uomini e le donne appartenenti alle forze dell’ordine, tra l’incredulità complessiva che si trasforma in amarezza, mista a impotenza.
In tantissimi i messaggi di cordoglio che continuano a giungere per i familiari del colonnello 53enne deceduto, mentre il Sindacato unico dei militari (Sum) ha posto l’accento sul numero di casi in aumento di gesti estremi. Dall’inizio del 2024, sono in tutto 25, con Giovanni Devillanova, gli uomini e le donne in divisa che si sono tolti la vita.
Il colonnello era in servizio a Roma presso il 6 reggimento Genio pionieri, dopo essere stato impiegato, in questi anni, in altri enti della capitale. Tutti ne mettono in risalto la spiccata professionalità e si fa fatica a credere che Giovanni se ne sia andato in questo modo. Resta da capire cosa lo abbia spinto a togliersi la vita ma, a prescindere dalla motivazione, attorno alla quale è doveroso far luce, resta la necessità di un intervento affinché questa mattanza finisca. Le nostre più sentite condoglianze ai familiari.