“In grave pericolo”. La notizia su Massimo Giletti è arrivata in diretta tv (2 / 2)

L’uomo intervistato è Salvatore Baiardo, ritornato in tv, davanti alle telecamere di Massimo Giletti a Non è l’Arena. Il gelataio piemontese, ma di origine palermitana, ha curato la latitanza dei boss Graviano ed è stato condannato per favoreggiamento. A novembre era stato abbastanza preciso quando in tv ipotizzò che Matteo Messina Denaro fosse “molto malato” e che si sarebbe “consegnato lui stesso”, nel giro di due mesi, per “fare un regalino a qualcuno”.

In effetti è andata proprio così e le sue parole fanno riflettere, specie dopo tre decenni di latitanza del boss di Cosa Nostra. Insomma, all’epoca si parlò di profezia e in effetti… aveva profetizzato bene, se così si può dire. Salvatore Baiardo, ospite di Giletti, stavolta è stato molto più ambiguo e poco chiaro, dicendo solo che la sua fonte per la clamorosa notizia “arriva dall’ambito palermitano, non dai Graviano”. Ovviamente tutto ciò verrà opportunamente vagliato dagli inquirenti. 

Salvatore Baiardo ha detto espressamente questo: “Le profezie vorrei farle in un altro ambito, queste non sono profezie. Sono cose delicate, serie”, aggiungendo che, secondo lui, Matteo Messina Denaro “non ne avrà per molto”, alludendo alla malattia che si è aggravata. Non sono mancate le riflessioni dinnanzi alla telecamera, in quanto, rivolgendosi al conduttore e ai presenti, si è chiesto: “Matteo Messina Denaro, Totò Riina, Bernardo Provenzano dove sono stati arrestati? Tutti e tre in Sicilia, mentre i fratelli Gravano sono stati arrestati a Milano, c’è qualcosa che non torna”.

Salvatore Baiardo ha precisato: “I fratelli si stavano rifacendo un’altra vita. I pentiti non possono continuare a inventarsi le barzellette. Se i Graviano dovevano continuare a delinquere, sarebbero rimasti a Brancaccio. I Graviano hanno staccato la spina a Palermo. Non per niente era da anni che cercavano di stabilirsi al Nord. E a Roma ci sono i suoi familiari. Non hanno più la base in Sicilia. Questo significa tirarsi fuori”.

Riguardo allo stato di salute di Messina Denaro, è convinto che “non ne abbia per molto”, altrimenti “non succedeva quello che è successo”, in quanto, con il suo arresto, è finita la mafia di quell’epoca. Baiardo, a ruota libera, si è anche chiesto se gli amici palermitani gli abbiano chiesto di farsi catturare, sino a chiosare: “Stiamo dando troppa credibilità ai pentiti. Sappiamo bene che non è tutto finito, è finito con l’arresto di Denaro quel tipo di epoca. Stiamo dando troppa credibilità ai pentiti. Trovatemi un pentito che si sia pentito da uomo libero, tutti si sono pentiti per non fare galera. Non sono un pentito non l’ho mai fatto. Ho fatto 12 querele contro chi mi chiama pentito”. Baiardo, alla fine, si è rivolto al conduttore della trasmissione, Massimo Giletti, sostenendo che è in pericolo: “Lei sta rischiando parecchio. A 360 gradi. Fa del buon giornalismo ma sta rischiando, e non solo a livello di mafia”.