Grave lutto, l’Italia piange la scomparsa improvvisa di Minà (2 / 2)

Il mondo del giornalismo piange la scomparsa di un vero e proprio mostro sacro per l’informazione italiana: Gianni Minà. Si è spento improvvisamente ieri, 27 marzo, all’età di 84 anni a causa di una breve malattia cardiaca che non gli ha lasciato scampo.

Il noto giornalista è ricordato ancora oggi per le memorabili interviste ai personaggi più eminenti del tempo: dalle leggende dello sport come Diego Maradona, per passare a Fidel Castro e Gabriel Garcia Marquez, o a mostri sacri dello spettacolo come i Beatles e Massimo Troisi.

Negli anni 80′ Gianni Minà la consacrazione sia a livello nazionale che internazionale: nel 1981 vinse il «Premio Saint Vincent» in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno; mentre sul finire di quel decennio diviene celebre in tutto il mondo per un’intervista di sedici ore con Fidel Castro, dalla quale viene poi tratto il libro ‘Fidel racconta il Che‘.

Ad annunciare la sua dipartita un post apparso improvvisamente sulla sua pagina Facebook: “Ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.

Tantissimi i messaggi di cordoglio provenienti in queste ore dal mondo della cultura e della politica. “Perdiamo un giornalista originale, attento e mai banale, un uomo che amava la cultura“- lo ricorda Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura. A fargli eco Giuseppe Conte: “Un gigante che ha avuto il coraggio e la tenacia di raccontare sogni e asperità dell’America Latina, dei “dannati della Terra”, sempre al fianco degli ultimi e pronto a dargli voce”.