Grande Fratello Vip, caso Marco Bellavia: la decisione choc (2 / 2)

Poi si è provveduto a decretare le sorti di altri 4 concorrenti, ritenuti i protagonisti del gruppetto che avrebbe deriso e bullizzato Bellavia. E’ stato il pubblico sovrano, con un televoto flash, a decidere che ad abbandonare definitivamente il gioco fosse Ciacci. Ma la questione Bellavia, perché il caso ha subito innescato un forte clamore mediatico, ha coinvolto anche gli sponsor. Diversi hanno preso le distanze dal GF Vip.

Proprio come accaduto tra gli utenti che, con l’hashtag #iostoconmarco hanno voluto esprimere la loro vicinanza al vippone, anche gli sponsor del reality, attraverso dei messaggi sui social, hanno voluto dissociarsi da quanto accaduto. Amica Chips, noto marchio di patatine che delizia i vipponi, via social, ha emesso questo comunicato: “Il nostro intento è sempre stato quello di unire e non dividere, rallegrare ed alleggerire i momenti, non appesantirli”.

 Amica Chips ha aggiunto“Ci dissociamo ovviamente da ciò che accade dentro la casa del Gf Vip, ci dissociamo dalle persone che permettono tali comportamenti e che li assecondano, cosa che NON facciamo NOI essendo sponsor del programma ma non fautori né sostenitori di ciò che i protagonisti fanno e dicono”.

A questo comunicato ne è seguito un altro, quello dell’azienda di gelati TooA, che si è detta “costernata da quanto accaduto”, definendo il comportamento dei concorrenti del Grande Fratello Vip “inaccettabile e lesivo”. Marco Bellavia ha deciso di abbandonare la casa del GF dopo aver liberamente parlato, con assoluta franchezza, del “dolore mentale” che ha reso difficoltose le sue prime settimane all’interno del reality.

Nella puntata di giovedì, le parole del conduttore 57enne lasciavano presagire uno spiraglio di luce, un arcobaleno: “È vero che non sto bene e che fuori avevo mio figlio come punto di riferimento. Però starei qui ancora volentieri. Conto di riuscire ad andare avanti, se mi date una mano. Perché se una persona ha bisogno e gli altri 22 la aiutano, ce la farà. Da solo non ce la fa”. Quel sostegno, diciamocelo francamente, Marco non lo ha mai avuto perché la depressione, ancora oggi, continua ad essere sottovalutata. E’ un malattia che, solo chi è dotato di particolare sensibilità o ha vissuto esperienze simili direttamente o da vicino, può capire. A Marco va tutta la mia stima.