Governo Meloni, maxi stangata alla Chiesa (2 / 2)

I vescovi, attraverso una lettera inviata alle eccellenze reverendissime della Conferenza Episcopale Italiana, hanno espresso la loro preoccupazione per l’ Imu. E’ la La Stampa a fornirci tutti i dettagli di quanto sta accadendo, dal momento che tale “bollente” missiva è stata firmata dal segretario generale della Cei Giuseppe Baturi. Ma per quale motivo, in ambito ecclesiastico,  si è così preoccupati? Lo si evince dal contenuto della lettera: “Molti enti ecclesiastici stanno ricevendo in questi giorni la notifica del provvedimento della Commissione europea, adottato lo scorso 3 marzo, relativo al recupero degli aiuti di Stato concessi sotto forma di esenzione dall’Imposta comunale degli Immobili (Ici) tra il 2006 e il 2011. La Segreteria generale sta monitorando la questione e fornirà indicazioni nei prossimi giorni“.

C’è sempre un motivo a tutto e per capirlo è doveroso fare un salto indietro nel tempo, al 3 marzo scorso, data in cui la Commissione europea ha ordinato all’Italia di recuperare gli aiuti di stato illegali concessi agli enti non commerciali dal 2006 al 2011, chiedendo la somma non incassata grazie all‘esenzione Ici (imposta commerciale sugli immobili), sostituita nel 2011 dall’Imu. 

Nel dispositivo si parla di recupero immediato e definitivo. Un provvedimento drastico, quello che è stato chiesto dalla Commissione europea al nostro governo, le cui motivazioni sono state abbondantemente documentate. Esso sarebbe legato al fatto che: “I) l’esenzione dall’ICI costituisce un aiuto illegale e incompatibile, II) l’esenzione dall’IMU e l’articolo 149 TUIR non costituiscono un aiuto, III) l’Italia e i beneficiari dell’aiuto non si sono avvalsi del legittimo affidamento quanto alla legittimità dell’aiuto e IV) le informazioni disponibili nelle banche dati fiscali e catastali non sono sufficienti da sole a consentire il recupero dell’aiuto”. 

Il nostro Paese si è impegnato a riscuotere tali somme entro quattro mesi dalla notifica. Ma a quanto ammontano sommariamente le somme dovute che devono esser riscosse? Si parla di cifre a dir poco esorbitanti, che vanno dai 3 miliardi e mezzo agli 11 miliardi di euro. Nel 2012 l’Unione Europea, pur riconoscendo l’illegalità di quella esenzione, rinunciò al recupero, in quanto le banche dati fiscali e catastali non consentivano di rintracciare chi non aveva pagato…. decisione annullata nel 2018 dalla Corte di Giustizia Europea.

La decisione su cosa fare è ora rimessa al governo Meloni anche se proprio da Palazzo Chigi era stata annunciata l’idea dell’apertura di una trattativa con l’Europa per chiarire i calcoli delle cifre che la Chiesa avrebbe dovuto restituire, mentre la Cei spera che la maggioranza politica possa ancora una volta salvare la Chiesa, come avvenuto ai tempi del compianto Cavaliere Silvio Berlusconi. L’arrivo delle notifiche preoccupa e non poco le diocesi. Cosa accadrà? E’ questo che agli italiani preme sapere.