Glaucoma, fate molta attenzione: questi sei sintomi sono pericolosi (2 / 2)

Il glaucoma è una delle patologie oculari più diffuse al mondo e colpisce circa un milione di persone solo in Italia. Questa malattia provoca un progressivo danneggiamento del nervo ottico, compromettendo la funzione visiva. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, il 13 marzo a Genova si terrà l’ottavo Congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio del Glaucoma, in cui si discuteranno le sfide della ricerca, le opzioni chirurgiche e le nuove strategie di neuroprotezione.

Il professor Stefano Miglior dell’Università Bicocca di Milano sottolinea che il glaucoma è una patologia subdola, spesso asintomatica fino a uno stadio avanzato. Molti pazienti non sanno di esserne affetti perché non effettuano controlli regolari, come la misurazione della pressione oculare e l’analisi del campo visivo. Esistono diverse tipologie di glaucoma.

Il più comune è quello ad angolo aperto, caratterizzato da un aumento progressivo della pressione oculare senza sintomi evidenti. Il glaucoma ad angolo chiuso si manifesta improvvisamente con dolore intenso, nausea e riduzione della vista. Il glaucoma congenito, invece, si sviluppa alla nascita o nei primi anni di vita, causando occhi ingranditi, lacrimazione e sensibilità alla luce. Esistono anche forme secondarie legate a patologie come diabete, ipertensione e tumori oculari.

Il glaucoma è la principale causa di cecità irreversibile nel mondo ed è spesso legato all’aumento della pressione intraoculare. Tra i principali fattori di rischio ci sono l’età avanzata, la miopia e la familiarità. Il professor Michele Iester dell’Università di Genova sottolinea che chi è a rischio tende a controllarsi, mentre il resto della popolazione spesso ignora la patologia fino a quando i danni sono irreversibili.

I sintomi più comuni, se presenti, includono alterazioni del campo visivo, dolore, cefalea, infiammazione oculare, nausea e vomito. La diagnosi avviene tramite visita oculistica e misurazione della pressione oculare. Il professor Luca Rossetti evidenzia che il 4% delle persone sopra i 40 anni ha una pressione oculare elevata, ma solo una piccola percentuale svilupperà effettivamente la malattia.