Giuseppe Contini e Karol Canu, arriva la confessione: ecco da cosa scappavano (2 / 2)

“I ragazzi si sono nascosti per motivi che saranno resi noti ma la cosa importante è che siano tornati e abbiano potuto riabbracciare i loro familiari”. Queste sono state le parole pronunciate dal tenente colonnello Michele Monti, comandante reparto territoriale di Olbia, ai giornalisti ieri, giornata del ritrovamento dei due minori.

Null’altro era stato, in quel frangente, aggiunto ma le domande, attorno ai nove giorni in cui il 17enne Karol Canu e il 15enne Giuseppe Contini risultavano scomparsi, sono troppe. Come hanno fatto a mangiare? E con i vestiti? C’è qualcuno che li ha aiutati?

Ed ancora perchè scappavano? Avevano paura di finire in manette? Queste domande si fanno sempre più insistenti, alla luce di quanto è emerso in sera, in quanto i due ragazzi rischiano l’arresto perchè gravemente indiziati del reato di tentata rapina a mano armata.

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Non si tratta di un rumors, in quanto questo colpo di scena arriva direttamente per bocca del  vice questore Raffaele Bracale. Ma cosa sarebbe accaduto per macchiarsi di un simile reato che potrebbero pagare con la reclusione? Karol e Giuseppe avrebbero preso d’assalto un negozio del centro, gestito da un cittadino del Bangladesh con una pistola scacciacani.

Proprio per questo, in modo da sfuggire all’arresto, sarebbero scappati e la polizia, in queste ore, sta battendo soprattutto questa pista. Di certo non si parla di una fuga di poco conto, di una bravata, se dietro c’è tutto questo. Il loro sarebbe stato un tentativo di far perdere le tracce per sfuggire alla legge. Presto, nuovi aggiornamenti.