Giuseppe Brindisi in lacrime per Stasi, l’annuncio in diretta: cos’è successo (2 / 2)

Torna a far discutere il caso di Garlasco dopo la diffusione di una vecchia intercettazione telefonica risalente al 23 agosto 2007, a pochi giorni dal delitto di Chiara Poggi. La conversazione, che vede protagonista Alberto Stasi mentre parla con il padre, è stata recentemente riproposta anche nel corso di una puntata di Mattino 5, suscitando forti reazioni emotive in studio e tra il pubblico.

Nella telefonata, registrata dieci giorni dopo il delitto, Stasi pronuncia parole che oggi vengono riascoltate con uno sguardo diverso: riflette sulla drammaticità della situazione, definendosi “la persona sbagliata nel momento e nel posto sbagliato”, ribadendo però la propria innocenza. Un dialogo intimo, privo di riferimenti diretti all’accaduto, che secondo alcuni osservatori restituisce l’immagine di un ragazzo colto di sorpresa dagli eventi.

Durante la trasmissione, il giornalista Giuseppe Brindisi non ha nascosto la propria commozione dopo aver ascoltato l’audio. Le sue parole, cariche di emozione, hanno colpito il pubblico: Brindisi ha sottolineato come, in quelle frasi, non emergano elementi che possano essere letti come ammissioni o incongruenze evidenti.

Martina Colombari con un occhio completamente nero: "È stat…" Martina Colombari con un occhio completamente nero: "È stat…"

“Sentendo queste intercettazioni normalmente troveremmo qualcosa di sospetto o ammissione, invece qui non posso fare a meno di notare che ascoltando le parole di Stasi e del padre al telefono non si sente niente di tutto questo. Sento le loro parole e mi si stringe il cuore… scusate mi dispiace“, dice il giornalista visibilmente commosso.

Un momento di silenzio e partecipazione umana, condiviso anche dalla conduttrice Federica Panicucci, che ha invitato a rispettare la delicatezza del tema. Ma la puntata non si è limitata all’aspetto emotivo. Il dibattito si è spostato rapidamente sul fronte investigativo, in particolare sulle recenti attenzioni rivolte ad Andrea Sempio e ai cosiddetti “punti di contatto” emersi nelle nuove analisi.