Per ricostruire la storia di Giuliano Stroe occorre fare un salto indietro nel tempo, al 2008, anno in cui la sua fama iniziò a crescere esponenzialmente. Aveva solo 5 anni, era di origine rumena, pur essendo nato a Piove di Sacco ma il bimbo aveva uno stile di vita diverso da quello della maggior parte dei suoi coetanei. Era già abituato ad accompagnare il padre in palestra, esercitandosi con i pesi.
Allenamento dopo allenamento, il bimbo ha acquisto una muscolatura e degli addominali tartarugati che lo hanno reso famosissimo su YouTube e, da lì, arrivando sotto gli occhi di migliaia di utenti, fino ad essere ribattezzato come “il bambino più forte del mondo”.
Nel 2009 ha ottenuto un Guinness World Record sul piccolo schermo italiano, portando a segno quello che si era prefissato: la camminata più veloce di 10 metri con una palla tra le gambe.
Inutile dire che i malevoli hanno iniziato a prendere di mira Julián, suo padre e allenatore, additato come colui che lo avrebbe costretto a sottoporsi ad allenamenti così pesanti e la questione di un probabile coinvolgimento del papà si è conclusa definitivamente, decretando che Giuliano non fosse in pericolo. Di tempo ne è trascorso tanto, ben 15 anni e quel bambino è oggi un 19enne che ha deciso di tornare sui social.
Attraverso i suoi profili Facebook e TikTok, dove ha un account chiamato ‘Il bambino più forte’, contando un milione di follower, ha semplicemente raccontato com’è la sua vita oggi. Il ragazzo fa il bodybuilder ma si è appassionato di boxe. Nel 2017 , dopo la diagnosi di problemi di sviluppo muscolare e osseo, ha rallentato i suoi allenamenti coi pesi ma questo non gli preclude di dedicarsi ampiamente allo sport.