In questi giorni continua a tenere banco in Italia il caso di Giulia Tramontano, la 29enne di Senago uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, padre del figlio che portava in grembo. Una vicenda che, giorno per giorno, continua ad arricchirsi di dettagli sempre più raccapriccianti e che stanno suscitando enorme scalpore nell’opinione pubblica italiana.
Dopo averne prima denunciato la scomparsa e tentato di depistare in ogni modo la sua colpevolezza, nel corso della notte del 1° giugno, il barman ha confessato il delitto della giovane compagna. Il corpo della giovane, al settimo mese di gravidanza, è stato ritrovato a poche centinaia di metri dalla sua residenza a Senago.
L’attenzione delle forze dell’ordine si era concentrata subito intorno alla vita privata della ragazza, interrogando le persone a lei più vicine. E’ subito emerso un quadro piuttosto allarmante: nelle ore appena precedenti alla scomparsa Giulia aveva scoperto il tradimento del fidanzato, che, da almeno un anno, aveva una doppia vita con un’amante 23enne, sua collega al lavoro.
A fornire un primo indizio decisivo della sua colpevolezza, spingendo il barman alla confessione, sarebbero state delle tracce ematiche rinvenute sui sedili della sua automobile. Reo confesso dell’omicidio della compagna, Alessandro Impagnatiello è stato subito arrestato ed è indagato per l’ipotesi di reato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e interruzione della gravidanza.
In queste ore stanno spuntando ulteriori retroscena di quelle ore concitate in cui era stata annunciata la scomparsa della 29enne. A tal proposito, il legale della famiglia Tramontano ha appena rotto il silenzio rivelando alcune interessanti indiscrezioni: ecco cosa ha detto.