Giulia Tramontano, l’autopsia sul corpo della ragazza (2 / 2)

Giulia, il suo sguardo dolcissimo, la sua bellezza, il pancione che accarezzava in riva al mare, dolcemente, come a voler proteggere il suo grandissimo tesoro Thiago, la disperazione di una famiglia che, a breve, avrebbe provato la gioia di avere in casa un nipotino attesissimo. Giulia, innamorata di un uomo con cui desiderava passare il resto della sua vita. Giulia, una giovane donna che stava per diventare madre, appagata dal suo lavoro di agente immobiliare, legata alla sua terra d’origine, ai suoi genitori, alla sorella Chiara. Una ragazza come tante che avrebbe solo dovuto continuare a vivere.

Purtroppo a porre fine alla sua esistenza è stato l’uomo che aveva accanto, colui che a breve sarebbe diventato padre di quel bimbo che mai nascerà; Alessandro Impagnatiello, barman 30enne di locali milanesi di lusso che, da un anno, aveva una relazione parallela con una collega barista 23enne, di origini italo-inglesi. Proprio con lei, Giulia aveva avuto un incontro chiarificatore solo poche ore prima di essere colpita a coltellate.

Ora cresce l’attesa per l’autopsia sul corpo della 29enne, fissata per il prossimo venerdì. Per l’occasione, i familiari della vittima hanno deciso di non nominare alcun consulente di parte, ma di affidarsi a quelli scelti dal pm, che saranno coordinati da Cristina Cattaneo. Questo è ciò che ha ribadito il legale che assiste la famiglia Tramontano, l’avvocato Giovanni Cacciapuoti.

L’obiettivo dell’autopsia sarà fare luce su alcuni dettagli del femminicidio, chiarendo le responsabilità del reo confesso. Ribadiamo che Impagnatiello ha dichiarato e ribadito agli inquirenti di aver agito da solo, anche se non tutti sono d’accordo in quanto, considerando il peso della giovane, incinta al settimo mese, difficilmente il barman avrebbe potuto sbarazzarsi del corpo, senza farsi aiutare o senza essere visto da qualcuno.

I medici legali incaricati dalla Procura dovranno capire se Giulia abbia ricevuto altri fendenti oltre ai due alla gola e a quello al torace, ma non è tutto in quanto dovranno anche capire, con precisione, quanti giorni avesse Thiago. Sulla base dell’esito di tali accertamenti, gli inquirenti potrebbero accusare Impagnatiello di duplice omicidio. Ancora prima dell’effettuazione dell’autopsia, gli investigatori torneranno nell’ appartamento di via Novella, quello in cui Giulia e Alessandro convivevano, posto sotto sequestro dallo scorso 1 giugno, per “cristallizzare” le prove e trovare gli altri coltelli usati dal 30enne oltre a quello già acquisito.