Giulia Tramontano, la scoperta degli inquirenti sul computer di Alessandro (2 / 2)

Alla fine il barman è crollato sotto il peso delle domande degli inquirenti e, si spera, anche di quello della sua coscienza. Il 30enne ha confessato l’omicidio della sua compagna e ha anche indicato il luogo esatto dell’occultamento del corpo, ad appena poche centinaia di metri dalla loro residenza a Senago.

Le forze dell’ordine hanno ritrovato il corpo in un’area verde dietro ad alcuni box di una palazzina a Senago, in via Monte Rosa; era stato nascosto in un’intercapedine proprio in questi spazi angusti. Prima di disfarsene, il colpevole avrebbe tentato in tutti i modi di dargli fuoco, senza riuscire però nell’intento.

Intanto dalle perizie al computer di Impagnatiello è emerso un ulteriore dettaglio raccapricciante: il colpevole avrebbe fatto delle ricerche su Internet per cercare informazioni sull’omicidio e su come disfarsi del corpo. Ricerche che, essendo state eseguite prima del delitto, potrebbero costituire a tutti gli effetti una prova della premeditazione.

La vittima, infatti, sarebbe stata ripresa per l’ultima volta dalle telecamere di sorveglianza della zona intorno alle 19.05 di sabato scorso, perciò il delitto si sarebbe consumato in una fascia oraria dalle 19.05 alle 20.30. Secondo gli inquirenti, le ricerche al pc sarebbero state effettuate prima di quest’orario.

Che cosa ha cercato Impagnatiello su Internet? Il barman avrebbe effettuato delle ricerche per capire come bruciare il corpo di Giulia, compiendo poi diversi tentativi falliti miseramente. Perciò avrebbe poi tenuto nascosto il cadavere da qualche parte, probabilmente in casa o in macchina, prima di disfarsene nascondendolo a poche centinaia di metri da casa.

Inoltre, tra le altre ricerche su Internet, il colpevole si sarebbe informato su come creare un test del DNA falso. In questo caso l’intento era quello di far credere all’amante, per convincerla a tornare con lui, che il figlio che aspettava Giulia non appartesse a lui.