Chiara è stata colei che in questi giorni ha tenuto i contatti con la stampa, inviando anche dei comunicati per far sapere a tutti a quale punto si trovavano le ricerche di Giulia. Chiara aveva chiesto rispetto per la famiglia e di affidarsi solo ai comunicati che i famigliari inviavano.
La famiglia non ha mai perso la speranza di trovare Giulia viva, sana e salva. La svolta è arrivata improvvisamente, quando i carabinieri dei Ris hanno trovato tracce di sangue all’interno dell’abitazione di Senago (Milano) dove Giulia viveva con Alessandro e nella macchina del 30enne. Da lì è arriva la confessione raggelante dinanzi agli inquirenti.
Una confessione in cui Alessandro ha affermato di aver colpito almeno con un paio di colpi di coltello la povera Giulia, per poi tentarne di bruciare per ben due volte il corpo avvolto in alcuni sacchi. Al momento Impagnatiello si trova presso la casa circondariale di Milano San Vittore.
La famiglia di Giulia è sconvolta dal dolore, dolore che ha colpito la comunità di Sant’Antimo, nel napoletano, luogo di cui è originaria Giulia. Sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia c’è un intenso pellegrinaggio, in quanto le persone si stanno recando a porgere un fiore o un ricordo per la povera giovane madre scomparsa in questa maniera assurda.
“Noi saremo sempre quel fiore appoggiato alla tua spalla. Vi sorreggeremo entrambi, saremo come nuvole e guarderemo sempre in alto. Io vorrei urlarlo al mondo come mi sento, ma le parole mi muoiono in gola. Perché io sono morta lentamente in questi cinque giorni. Perché tu non sia mai sola. Siamo venuti con te, per poterlo cullare, abbracciare, toccare” – questo il messaggio commovente di Chiara Tramontano, sorella di Giulia.
Perché volevo essere la zia più brava di sempre, se me lo avessero concesso. Noi avremmo voluto fare di più per portarti a casa. Ti prego… dimmi: è stato abbastanza? Tu ci hai sentito? Perché noi non sentiamo più nulla” – così ha concluso il messaggio Chiara il quale testo è stato pubblicato sul suo profilo Instagram.