Giulia Tramontano, italiani senza parole: cos’hanno fatto sui social dopo la sua scomparsa (2 / 2)

Sant’Antimo è una comunità scossa, che domani dovrà dire addio a Giulia. I funerali della ragazza si terranno in forma privata, per volere dei familiari, per evitare il flash dei fotografi e l’assedio dei giornalisti in uno dei momenti indubbiamente più dolorosi, quello del distacco terreno dalla loro adorata Giulia. Eppure mentre in tanti sono gli italiani che osservano il silenzio, la preghiera, immedesimandosi nella sofferenza della famiglia Tramontano, altri, che coscienza non hanno, hanno fatto sui social un qualcosa di davvero pazzesco.

Secondo quanto riportato proprio stamattina, sabato 10 giugno 2023, da Libero Quotidiano, Giulia Tramontano sarebbe stata trasformata in un avatar, che racconta in prima persona, la propria morte. Tutto questo mentre Giulia non è ancora stata sepolta. Una cosa agghiacciante, che ha suscitato un’ondata di indignazione da parte di molti utenti, ritenendo che si tratti  i una spettacolarizzazione del dolore di pessimo gusto.

La Tramontano, in versione robotica, iniziata a circolare su TikTok, esordisce  così con gli iscritti:. «Sono Giulia Tramontano, mio marito mi ha dato fuoco e vorrei raccontarvi la mia storia. Ero una donna di 29 anni incinta di sette mesi, piena di speranze e sogni per il futuro, ma tutto è cambiato in un attimo». L’avatar ha una fisionomia che riproduce proprio quella della povera Giulia, dunque i suoi grandi ed espressivi occhi chiari, i suoi lunghi capelli biondi, i suoi dolci lineamenti che ci rimarranno sempre impressi.

E’ bastato questo a far ottenere a chi ha speculato sul dolore di una famiglia straziata, quasi un milione e mezzo di visualizzazioni e oltre centomila like. Su Libero Quotidiano viene precisato: “A confezionare la clip è un profilo che ormai da tempo riporta in vita i morti. Ma non è finita qui. Se Giulia robot è l’apice, nuove vette vengono raggiunte da un altro tipo di contenuti fiction. Parliamo di brevi video che, romanzando il reale, costruiscono una mini sceneggiatura sui due protagonisti”.

Questo non è l’unico filmato diventato virale, riguardante uno dei femminicidi più efferati del nostro Paese. In un altro sconvolgente, il reo confesso Alessandro Impagnatiello chiede perdono alla fidanzata che ha accoltellato a morte: «Scusa Giulia per aver tradito te e il piccolo Thiago e per aver messo incinta un’altra ragazza» e lei replica: «È tardi per il perdono». Ancora una volta il virtuale ha preso il posto del reale, speculando sulla sofferenza. Se, nel primo caso, Giulia diventa un robot, vi è un altro tipo di contenuti, chiamati contenuti fiction, proprio come quest,o in cui si fa parlare il reo-confesso. In sintesi, si tratta di brevi video che, romanzando il reale, costruiscono una mini sceneggiatura sui due protagonisti. Dopo il botta e risposta tra Alessandro e Giulia, parte la colonna sonora, con gli Apologize degli OneRepublic. Non manca davvero nulla, dalla musica, al crescendo di sensazionalismo ma manca, in realtà, tutto: il rispetto dell’essere umano. Quello che rende l’insieme ancora più terribile è il largo seguito che questi contenuti abbiano, come se ci sia una sete di argomenti così spietati. E c’è da riflettere, in quanto non è un dato di poco conto.