Giulia Tramontano, il piano per depistare: spunta fuori il complice (2 / 2)

Sin dalle ore immediatamente successive all’accaduto, il barman ha posto in essere un’ampia opera di depistaggio. Impagnatiello ha continuato a mandare messaggi in chat alla compagna per far credere di non sapere nulla della sua sparizione.

Dalle perizie sui suoi dispositivi elettronici è emerso come Impagnatiello avesse cercato su Internet come sbarazzarsi del corpo, per esempio dandogli fuoco. Tentativi poi falliti miseramente, tanto che il colpevole si sarebbe visto costretto a occultarlo lontano dalla propria abitazione.

Vi sono, tuttavia, ancora molti punti oscuri da chiarire in questa macabra vicenda, risulta infatti improbabile che il barman abbia agito esclusivamente da solo, specialmente per l’occultamento della salma. In queste ore sta prendendo sempre più piede l’idea che Impagnatiello possa essere stato aiutato da un complice.

A sostenere questa tesi è l’esperto Gianluigi Nuzzi che, sulle pagine de ‘La Stampa’, scrive: “Si è mosso impunemente spostando il corpo dopo aver già volte cercato di ridurlo in cenere. Davvero possiamo pensare che il corpo di Giulia sia sceso dalle scale, abbia raggiunto il garage e quindi il calo dell’auto senza che nessuno abbia incrociato l’assassino in questi suoi arditi spostamenti?”.

Impagnatiello potrebbe aver ricevuto l’aiuto di un’altra persona per cancellare le tracce o nel nascondere il corpo della vittimaInoltre il racconto da lui stesso fornito sotto interrogatorio in merito all’occultamento del corpo sembra essere a tratti contraddittorio, specialmente in merito alle indicazioni temporali fornite. Non si esclude la possibilità che Impagnatiello stia cercando di coprire la presenza di questo presunto complice. I prossimi interrogatori saranno decisivi anche per chiarire questo punto.