Giulia Tramontano, cosa è emerso in queste ultime ore: da brividi (2 / 2)

Stando ai risultati dei rilievi effettuati presso l’abitazione del barman, sono emersi ulteriori indizi sulla dinamica dell’aggressione e sulle azioni per sbarazzarsi del corpo. La ricostruzione più attendibile sancisce che Giulia sia stata accoltellata alle spalle e che la ferita principale sia stata quella sul collo, quella che le ha impedito di urlare.

Una sorta di agguato, dunque, ricostruito dalle tracce ematiche rinvenute sulle pareti grazie all’uso del luminol. Dall’esame autoptico previsto per oggi si chiarirà poi ulteriormente la dinamica dei fatti e la configurabilità di alcune aggravanti. Si configurerebbe, per esempio, l’aggravante della crudeltà qualora si scoprisse il colpevole avesse infierito sul corpo i Giulia con ulteriori pugnalate.

Così come fondamentale sarà appurare l’eventuale premeditazione, sino ad ora esclusa dal Gip. Poche ore prima che si consumasse il delitto il barman aveva fatto delle ricerche molto sospette su Internet, dove aveva cercato: “Veleno per topi sugli esseri umani”; in effetti, nel suo zaino sono state poi ritrovate due bustine di veleno.

In queste ore si sta facendo strada un’altra ipotesi da brividi: quella del duplice omicidio. Sino ad ora l’ipotesi di reato che grava su Impagnatiello è di procurato aborto, non essendo prevista dal codice penale una fattispecie autonoma per l’eliminazione di un feto.

Non si esclude che il colpevole abbia inferto una coltellata alla 29enne anche alla pancia, causando volontariamente anche il decesso del piccolo, di cui sarebbe stato il padre. L’autopsia chiarirà tutte queste ipotesi, come anche la circostanza che il bambino sia sopravvissuto o meno al decesso della madre.