Giulia Manfrini, il fidanzato rompe il silenzio: le sue parole (2 / 2)

Massimo Ferro, fidanzato di Giulia Manfrini, ha deciso di rompere il silenzio e parlare con i giornalisti. Alla stampa nazionale italiana ha rilasciato dichiarazioni molto importanti che fanno capire tutto il suo dispiacere per aver perso l’amatissima Giulia.

Ferro ha dichiarato innanzitutto, e questo è un particolare importante, che a colpire Giulia non è stato un pesce spada, ma una specie simile chiamata aguglia. Si tratta di un pesce che vive anche nei nostri mari temperati e che è molto molto simile allo spada.

L’aguglia ha anche una protuberanza identica a quella dello spada, motivo per il quale a volte viene confusa. “Ci siamo conosciuti la prima volta nel 2018, avevamo fatto insieme il corso per diventare istruttori di snowboard, poi però non ci eravamo più rivisti. Ci siamo incontrati di nuovo per caso a gennaio, in Giappone. Da lì avevamo iniziato a vederci e viaggiare insieme” – così ha raccontato alla stampa Ferro.

“Viveva ogni giorno come se fosse l’ultimo. Era sempre sorridente, molto solare e curiosa di conoscere il mondo. Aveva un’estrema voglia di vivere che travolgeva chiunque incontrasse”- così ha detto ancora Massimo parlando di Giulia e della sua straordinaria voglia che aveva anche di viaggiare e conoscere il mondo.

Per quanto riguarda il momento in cui sono accaduti i fatti Massimo ha riferito che Giulia aveva appena surfato un’onda e che si trovavano in mare assistiti da un’altra barca. “Stava risalendo nel canale e chiacchierando con altre due persone accanto a lei. Io ero poco più lontano, ero appena tornato in barca. Uno di questi pesci è saltato fuori dall’acqua e le ha trafitto il petto” – così ha dichiarato commosso il fidanzato di Giulia.

Un episodio davvero incredibile che sicuramente farà ancora molto parlare di sè. La salma della Manfrini giungerà a breve in Italia dove si terranno le esequie. “Io e gli altri siamo arrivati pochi minuti dopo, abbiamo cercato di rianimarla facendole il massaggio cardiaco. Mi sono alternato con un medico americano che, come noi, era lì per surfare. Giulia aveva perso tantissimo liquido. Sarebbe stato praticamente impossibile salvarla, purtroppo” – così conclude rammaricato Massimo Ferro.