Giulia e Thiago, è successo sulla bara durante i funerali (2 / 2)

Oggi, domenica 11 giugno, alle ore 15, nella Parrocchia di Santa Lucia a Sant’Antimo, comune in provincia di Napoli dove la ragazza è nata e dove vivono i suoi genitori, è il giorno dell’addio, quello dell’ultimo saluto alla povera Giulia, 29 anni ,agente immobiliare, e al piccolo Thiago che portava in grembo da sete mesi.

Il sindaco del paese, Massimo Buonanno, ha spiegato che si tratta di “una cerimonia strettamente privata” e ha chiesto “la massima osservanza di tale volontà a ulteriore riprova della vicinanza e dell’affetto che l’intera comunità ha già sentitamente dimostrato”.

Chiara Tramontano, 26 anni, sorella minore di Giulia che, in questi giorni, si è fatta portavoce della famiglia, devastata dal dolore, solo poche ore fa, via social, ha scritto un lungo post, davvero toccante, in cui è impossibile non avere gli occhi rigati di lacrime, immedesimandosi in quello che lei e i suoi cari stanno passando.

Chiara ha esordito così:  “Grazie a tutti dell’affetto che ci avete dimostrato in questi giorni atroci . I vostri pensieri ci hanno inondato di amore e vicinanza. Ora però è il momento dell’ultimo saluto intimo e straziante a Giulia e Thiago e vorremmo viverlo insieme ai parenti ed amici più stretti”. Chiara Tramontano ha poi sottolineato che “siamo certi che capirete perché in questi giorni avete dimostrato di saper vivere il nostro stesso dolore, operare il nostro stesso silenzio e commemorare Giulia con amore e rispetto“. Correlato al post, è stato pubblicato anche un collage di fotografie di famiglia, in cui la sorella Giulia c’è sempre , insieme a lei o con tutti i familiari e gli scatti vanno a ritroso nel tempo, sino a quando erano bambini. In sottofondo “Senza ‘e te”, una canzone di Pino Daniele. Poco fa, è accaduto un qualcosa che non è passato inosservato agli obiettivi dei riflettori. L’attenzione è ricaduta bara bianca, al centro del sagrato, contornata da rose bianche e candele accese.

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Il bianco? Simbolo di purezza, come pura era Giulia nei suoi sentimenti, nella generosità d’animo che l’ha sempre contraddistinta, nel modo di relazionarsi agli altri. Rose bianche, quelle che dominano la parrocchia; bianche come il candore di un piccolo che mai verrà al mondo perché, a decidere il suo destino, ancor prima di emettere il suo primo urlo , il suo primo inno alla vita. Non ci sono parole. Il chiarore della luce delle candele, da sempre simbolo cristiano, riempie di commozione questi ultimi momenti strazianti. Su uno striscione, fuori dalla chiesa, ci sono le immagini di Giulia e del piccolo Thiago, il bimbo che portava in grembo, con le ali da angelo. Sopra, la scritta: “Chiudiamo gli occhi Thiago…Li aprirai in un posto migliore…promesso”. All’ingresso della parrocchia Santa Lucia è stato steso un lungo drappo bianco e rosa, con la scritta “L’amore non priva ma regala, protegge non uccide. Tutti uniti per Giulia e Thiago”.