Giulia e Alessia, travolte e uccise dal treno: Il padre rompe il silenzio. Le sue parole (2 / 2)

In pochi attimi, due vite distrutte, nonostante le urla dei presenti che hanno fatto il possibile per sottrarle dalla morte. Gli agenti della Polfer si sono trovati di fronte una scena dell’orrore, con i resti delle 2 ragazze sparsi per 700 metri lungo i binari. L’identificazione delle 2 vittime è stata possibile solo attraverso il cellulare distrutto, intestato ad una ditta di traslochi, quella del padre delle sorelle Pisanu, che si è precipitato sul luogo della tragedia.

Papà Vittorio, sconvolto, disorientato, non riesce a darsi pace, raccontando cosa è accaduto. “Non mi sentivo bene, non sono andato a prenderle stavolta”. Un padre premuroso, dunque, che andava sempre a prendere le sue figlie quando andavano a ballare. L‘uomo viveva per le sue bambine, Giulia e Alessia, 17 e 15 anni, e in un colpo le ha perse entrambe.

“Erano la mia vita, lavoravo per loro”. Questo è quello che, incessantemente, ripete agli amici e ai parenti che non lo lasciano un solo secondo, stretti attorno a lui in queste tragiche ore. Sono nella sua villetta, gialla e rossa, che a Natale le sue ragazze addobbavano facendola diventare fiabesca, co bambole, luci, un giardino curato nei minimi dettagli tra campi di zucchine e di granturco.

A Castenaso è giunta, con un volo da Bacau, la madre di Alessia e Giulia che, lo scorso dicembre se ne era ritornata in Romania. Le due vittime avevano un’altra sorella, più grande, la 23enne Stefania, figlia della donna, ma cresciuta da Vittorio come se fosse una loro figlia.

La ragazza continua a ripetere: “Erano le mie piccoline, il mio grande amore”. Il Comune ha messo a disposizione della famiglia una psicologa che li supporti nel lungo percorso di elaborazione del lutto. Una tragedia immane, quella che ha strappato via Alessia e Giulia, con tanti perché a cui occorrerà dare una risposta.