Giulia e Alessia, l’agghiacciante notizia è appena arrivata: “Ecco perché sono morte” (2 / 2)

 Come se tutto questo non fosse abbastanza, sin da quando la notizia si è diffusa, prima sui media locali, poi rapidamente sulle principali testate, sui social si sono scatenati gli utenti che non hanno risparmiato commenti a dir poco velenosi. In fin dei conti è risaputo che molti si ergano a professori, psicologi, opinionisti, quando la tragedia non li tange e tocca altri.  “Due ragazzine da sole a 100 km da casa post discoteca? A quell’età manco al cinema a 50 metri da casa mi facevano andare da solo. Bah”; “Non dovevano essere fuori a quell’età”. 

Sono solo alcuni dei commenti assurdi, assieme a molti altri pieni di rabbia e odio, che hanno portato il Comune di Riccione a sospendere i commenti nella sua pagina social, motivando così la decisione: “Questa pagina, in segno di cordoglio verso la famiglia di Alessia e Giulia sospende i commenti. Crediamo sia il momento del silenzio. Dobbiamo stringerci come comunità e essere vicini al dolore della famiglia e degli amici delle due ragazze dopo l’immane tragedia di oggi”.

Il post sotto il quale si è scatenato il caos, è stato scritto da Daniela Angelini, sindaca di Riccione e riporta queste parole:  “A nome di tutta la comunità di Riccione esprimo profondo dolore per quanto accaduto questa mattina nella nostra Stazione e cordoglio per le famiglie colpite da questa immane tragedia. In questo momento di dolore verso le famiglie di queste due giovani donne, siamo vicini alle Forze dell’Ordine che stanno lavorando per fare luce su quanto accaduto”. 

C’è già troppo dolore nella famiglia Pisanu e non servono altri giudizi offensivi e colpevolizzanti verso 2 ragazzine che sono volate in cielo così prematuramente, accusate, sui social, di essere state sprovvedute nell’attraversare i binari senza servirsi del sottopassaggio e per essere rimaste in giro fino all’alba, dopo una nottata di baldoria alla discoteca Peter Pan. I commenti al veleno non hanno risparmiato i genitori, accusandoli di aver concesso troppa libertà alle figlie e di non aver vigilato su di loro, fino a che le conseguenze si sono viste (questo è il senso, sotteso, di molti commenti spietati).

Eppure papà Vittorio, poche ore fa, sotto choc, è stato assalito dai sensi di colpa, dichiarando: “Dovevo accompagnare io le mie figlie, poi aspettarle fuori e riportarle a casa in auto, come facevo sempre. Sabato non stavo bene, e non me la sono sentita di guidare. Le mie figlie ci tenevano ad andare alla festa in discoteca, così ho detto: ma sì, per una volta potete prendere il treno da sole”. Una famiglia in cui vigeva l’amore, la protezione dei figli, al contrario di quanto hanno scritto in tanti che dovrebbero, forse, solo osservare il silenzio in rispetto di 2 giovani connazionali che hanno perso la vita. Facciamo fare il lavoro che spetta agli inquirenti, senza ergerci a giudici.