Giovanni Allevi recentemente ha voluto raccontarsi in una lunga intervista a Vanity Fair. Lo ha fatto anche in vista della ripresa appieno delle sue attività visto che questa estate sarà impegnato nel tour “Musica dAll’Anima”.
La kermesse toccherà alcune tra le più importanti città del nostro Paese vale a dire Roma, Firenze, Taormina e Venezia. Qui Allevi suonerà in pubblico e porterà in scena il concerto che ha scritto quando era ricoverato in ospedale.
Non è che le sue condizioni ad oggi siano migliorate molto, in quanto l’artista ha ancora tremori e fastidi in tutto il corpo. Ma nonostante tutto torva la forza per dare sfogo alla sua passione e continua ovviamente le cure. La patologia lo ha molto provato ma non per questo egli si arrende, anzi.
“La speranza che un giorno arrivi un referto che ti dice che non hai più niente resta sempre nel cuore. Però nel mio caso le statistiche dicono che è una patologia dalla quale non si guarisce mai” – afferma Allevi parlando ai cronisti di Vanity Fair.
“Ho capito che adesso la mia figura artistica è andata al di là del fatto puramente musicale. La mia missione, adesso, è quella di dare dignità alla prova… Cioè, far capire che il dispiacere, la sofferenza, di qualunque tipo, rappresentano il nocciolo più profondo dell’essere umano, in una società antalgica che invece rifiuta il dispiacere” – ha affermato ancora Allevi.
Che conclude con parole molto commoventi. “Un tempo mi fermavano per fare un selfie e chiedere l’autografo. Adesso mi fermano e mi dicono ‘ho la depressione’, oppure ‘sono anoressica’. Allora ci facciamo coraggio, ci guardiamo negli occhi, cerco di infondere speranza” – conclude commosso l’artista.