Giorgio Napolitano, la visita di Papa Francesco e il gesto che non passa inosservato (2 / 2)

 

E’ tutto pronto per i funerali di Stato che saranno celebrati in forma laica nell’emiciclo di Montecitorio; è la prima volta che nell’aula del Parlamento si svolgeranno le esequie di Stato. Il feretro di Giorgio Napolitano col relativo corteo funebre partirà da Palazzo Madama, che ospita la camera ardente, e arriverà fino a piazza Montecitorio.

A fare visita alla camera ardente di Napolitano anche Papa Francesco, che nelle ore immediatamente successive alla dipartita dell’ex presidente si era speso con parole molto sentite: “La scomparsa di Giorgio Napolitano ha suscitato sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonché vivo interesse per le sorti delle nazioni”.

Il gesto del Pontefice di recarsi in Senato per dare l’ultimo saluto all’ex presidente non è passato affatto inosservato, in quanto, come ha evidenziato Ignazio La Russa, ‘”è la prima volta che un Santo Padre ha varcato la soglia del Senato”.

Papa Bergoglio è arrivato a Palazzo Madama in carrozzina e si è poi alzato in piedi restando per qualche minuto in silenzio e mettendosi la mano sul cuore. A far discutere il fatto che non abbia fatto alcun gesto in particolare, nè segni della croce o, come ci si aspettava, la benedizione della salma.

I fedeli sono rimasti profondamente colpiti, in senso negativo, per l’inerzia del Papa, che non ha voluto onorare l’ex presidente con la sua benedizione. Per quale motivo? Come scrive il giornalista Camillo Langone, è probabile che il Santo Padre abbia voluto rispettare l’ateismo di Napolitano, ma qualche dubbio, comunque, rimane: “Per un cristiano il segno della croce è per l’appunto cruciale. Un tempo lo facevano tutti e adesso non lo fa nemmeno il Papa. Forse il Papa è stato ultra rispettoso verso l’ateo deceduto, di sicuro è stato poco riguardoso verso i cristiani vivi, in primis quelli che nei paesi islamici hanno pagato e pagano la manifestazione esteriore del proprio cristianesimo con persecuzioni e carcere, a volte col patibolo”.