Giorgio Napolitano, il retroscena svelato ad un giorno dal decesso (2 / 2)

La personalità di Giorgio Napolitano, come accade a tutte le persone famose, da sempre divide la pubblica opinione. C’è a chi piace, e fortunatamente sono la maggior parte degli italiani, ma c’è anche chi lo accusa di episodi gravissimi che ovviamente sono stati smentiti dalle stesse autorità.

Il nome di Napolitano è infatti figurato in passato all’interno di alcune dichiarazioni sulla presunta Trattiva Stato-Mafia. E secondo quanto riferito dalla testata Il Giornale, ci sarebbe proprio Napolitano dietro il “Che fai, mi cacci?” pronunciato da Gianfranco Fini contro Silvio Berlusconi.

Secondo quanto riferito nel 2015 dal finiano Amedeo Laboccetta, vicinissimo all’allora presidente della Camera, nel suo libro “Almirante, Berlusconi, Fini, Tremonti, Napolitano. La vita è un incontro” Napolitano avrebbe voluto far fuori politicamente Berlusconi. “Berlusconi va politicamente eliminato. E Napolitano è della partita. Il presidente della Repubblica condivide, sostiene e avalla tutta l’operazione” – così rivela Laboccetta nel suo libro.

La confidenza in questione, a Laboccetta, l’avrebbe fatta direttamente Fini. “Caro presidente, come avrai visto abbiamo vissuto una giornata campale” – così avrebbe detto Fini rivolgendosi all’ora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo stesso Presidente avrebbe risposto che si sarebbe trattato, allora, di una giornata storica.

“Ovviamente caro Giorgio, continuo ad andare avanti senza tentennamenti” – queste le parole che avrebbe detto nell’occasione lo stesso Fini, alle quali Napolitano avrebbe risposto “certamente, fai bene. Ma fallo sempre con la tua ben nota scaltrezza”.

“Avevo assistito in diretta all’organizzazione di un golpe bianco orchestrato dalla prima e dalla terza carica dello Stato” – così chiude le sue dichiarazioni nel libro Laboccetta. Di quel colloquio riservato sarebbe stato a conoscenza anche lo stesso Berlusconi, che ospite di Bruno Vespa a Porta a porta riferì di 12 testimoni.