Giorgia Meloni, la decisione sul Reddito di cittadinanza (2 / 2)

C’è gente che ha realmente bisogno del sussidio per poter arrivare a fine mese e, come in ogni campo, ci sono i classici “furbetti”, quelli che ci marciano abbondantemente su.  Ma torniamo alla Meloni. Cosa deciderà di fare in tema di reddito di cittadinanza? La leader del centrodestra, in diversi contesti, ha più volte ribadito l’intenzione di stoppare la misura di sostegno, almeno nella sua attuale configurazione. Giorgia, che, con molta probabilità, diventerà la premier del nostro Paese, assieme al resto della coalizione, è convinta che il Rdc vada abolito e che vadano ripensati altri strumenti di sostegno per i disoccupati.

Stoppare il reddito di cittadinanza non significa non tutelare più gli italiani e lasciarli sprofondare nel baratro, ma, a detta della leader di Fratelli d’Italia, dovrebbe significare lasciare spazio a una nuova misura che tuteli i soggetti privi di reddito e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili, in particolare le seguenti categorie: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico.

Un discorso totalmente diverso va fatto per chi si trova senza impiego ma è in grado di lavorare. In questi casi, il programma di Giorgia Meloni prevede percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive di lavoro. Verrò discussa la possibilità di istituire un’ indennità di disoccupazione per gli autonomi con le stesse regole dell’indennità prevista per il lavoro dipendente.

Il nuovo governo si troverà ad affrontare una serie di temi molto scottanti, dalla rognosa questione del reddito di cittadinanza che sta seminando il panico tra molti italiani per paura che possano perderlo e trovarsi in uno stato di assoluta povertà, alla flat tax, che potrebbe essere estesa per le partite IVA fino a 100 mila euro di fatturato.

In tema fiscale, c’è in ballo la riforma dell’Irpef, con l’introduzione graduale del quoziente familiare per ridurre la pressione sulle imprese e sulle famiglie. Tra gli altri argomenti il riordino e l’armonizzazione degli incentivi destinati  alla riqualificazione, messa in sicurezza e efficienza energetica degli immobili pubblici e privati. Ed ancora taglio del cuneo fiscale e aggiunta del Pnrr.