Gioele e Viviana, il papà non ha retto: cosa è emerso (2 / 2)

Un uomo distrutto, che ha perso, di colpo, la moglie e il suo adorato figlio e che non vuole rassegnarsi all’idea che su questo caso che ha scosso l’Italia sia stata messa la parola fine. Nelle ultime ore, Daniele ha lanciato un appello online molto forte, che invita alla riflessione. Daniele Mondello nelle ultime ore ha lanciato un appello online.

Ecco le parole pronunciate dall’uomo:  “Sono Daniele Mondello, padre del piccolo Gioele Mondello e marito di Viviana Parisi. Perché queste righe? Perché un bambino di quattro anni ha bisogno delle nostre parole: Gioele, oggi, non può più parlare. Gioele, oggi, non può più chiedere aiuto. Eppure, il suo urlo , muto,  bussa alla coscienza dei giusti” . Daniele prosegue: “A questo urlo silente, a questo disperato bisogno di integrità, vorrei rispondesse col Suo aiuto. Vorrei che la Sua autorevole voce divenisse megafono di chi si indigna ed oppone nei confronti di ogni abuso. Una voce che diviene un messaggio d’amore per tutti. Perché la giustizia è questo: è un atto di amore per coloro che non possono, o non possono più difendersi”.

Questa la conclusione del testo: “Io, da quel 3 agosto, mi batto come un leone per trovare verità e giustizia. Adesso sono qui a chiedere anche a te un aiuto per questo fine. Vorrei – è questa la mia preghiera laica – che firmi questa petizione per l’apertura del caso ed è ciò che desideriamo tutti: ‘Giustizia e Verità per Gioele e Viviana’. La legge non è una rete in cui solo i più deboli restano invischiati, come mosche in una tela di ragno, ma è uno scudo posto a vantaggio di tutti. Le chiedo un piccolo atto d’amore; un atto di integrità e coraggio per un bimbo i cui talenti sono persi per sempre”.

Il 3 agosto 2020, Viviana Parisi è uscita dalla sua abitazione di Venetico, in provincia di Messina, col figlioletto Gioele. Salita in auto, ha percorso l’autostrada A20 Messina-Palermo, scontrandosi con un furgone a Caronia. Lasciata l’auto, si è avviata nei campi. A questa ricostruzione si è aggiunta, pochi giorni dopo, l’agghiacciante notizia del ritrovamento prima, l’8 agosto, del cadavere di Viviana e poi, il 19 agosto, di quello del piccolo, in una boscaglia a circa 700 metri di distanza, ridotto a resti ossei, compromesso dalle aggressioni degli animali.

Il caso a novembre è stato archiviato: Viviana avrebbe strangolato Gioele, poi si sarebbe gettata da un traliccio della rete elettrica, ai piedi del quale è stata trovata senza vita.  Nell’ordinanza del gip si legge: “La morte di Viviana Parisi a causa del gesto suicida come conseguenza del lancio dal traliccio è l’unica compatibile con le risultanze investigative“, aggiungendo: “c’è la certezza che la morte del piccolo Gioele non possa essere collegata, neanche indirettamente, all’azione umana”. Una conclusione, questa, che non ha mai lontanamente convinto Daniele Mondello, che ha chiesto a gran voce, con la petizione online, la riapertura delle indagini, in nome della verità e della giustizia.