Gino Paoli si è sparato, ecco il motivo dell’estremo gesto del cantautore (2 / 2)

Gino Paoli è, senza ombra di dubbio, uno dei cantautori più amati e acclamati d’Italia ed i suoi brani sono successi senza tempo. Una lunga carriera, la sua, costellata di successi ma, come spesso accade, anche di momenti molto dolorosi.  Paoli, ex compagno dell’attrice Stefania Sandrelli, da cui ha avuto una figlia, Amanda, ha composto colonne sonore per diverse pellicole cinematografiche tra cui Una donna allo specchio e per il classico Disney La bella e la bestia.

Eppure i suoi fan sono a conoscenza del tentativo di suicidio, da parte del grande artista, avvenuto l’11 luglio del 1963, giorno in cui, gravato da una crisi sentimentale e da diverse difficoltà, si è sparato un colpo di pistola al cuore. Il cantautore, dolorosamente, ha ripercorso, tempo addietro, in una lunga intervista, dichiarando: “Ogni suicidio è diverso, e privato. È l’unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l’amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l’unico, arrogante modo dato all’uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero”.

Gino era da solo a casa, quando compì il tentato gesto estremo. Il proiettile bucò il cuore, conficcandosi nel pericardio, dove è tutt’oggi incapsulato. La moglie era partita, lasciando le chiavi ad un amico che fece la terribile scoperta. L’artista è stato miracolato, dal momento che il proiettile non ha intaccato organi vitali, rimanendo nel pericardio .

Walter Veltroni, di recente, lo ha intervistato, affrontando i motivi del suo voler farla finita. Gino, senza giri di parole, ha fatto delle dichiarazioni davvero forti, cercando di spiegare il perché del tentato gesto estremo. Queste le sue parole alla lettera: “Per andare a vedere cosa c’era dall’altra parte. Non ho una ragione specifica. Avevo avuto tutto dalla vita. Almeno credevo di aver avuto tutto, di aver visto tutto, di non avere ormai più niente da guardare”.

Quindi volevo andare a vedere dall’altra parte. È una stronzata mostruosa, quello che ho fatto quel giorno. Ad un certo punto ho pensato: mi sparo, vediamo. L’ho fatto. Come se mi avessero tirato un masso enorme addosso. Poi ho perso conoscenza. Mi sono svegliato in ospedale con il prete che mi dava l’estrema unzione e l’ho mandato a quel paese“, ha chiosato.